Venerdì 8 e sabato 9 aprile il Teatro Laura Betti di Casalecchio ospiterà "Metamorfosi(di forme mutate in corpi nuovi)" di Roberto Latini, in un programma lungo un'intera giornata - dalle 10 del mattino fino alle 22.30. Una kermesse a episodi che permetterà allo spettatore di entrare e uscire dal teatro liberamente, seguendo tutto o solo parte del lavoro presentato in scena.
Venerdì 8 e sabato 9 aprile a partire dalle ore 10 fino alle 22,30, in una lunga kermesse a episodi che permetterà allo spettatore di entrare e uscire dal teatro liberamente, di seguire uno, alcuni o tutto il lavoro, Roberto Latini porterà in scena il suo Metamorfosi (di forme mutate in corpi nuovi), per l'ultimo degli appuntamenti della stagione multidisciplinare del Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno (BO)
Scopo di Latini sfidare l’impossibilità di mettere in scena il classico ovidiano cercando di tradurre – nell'etimologia comune di tradire e tradizione – la sua sintassi, la sua capacità di agire una trasformazione prima ancora che di raccontarla. Le Metamorfosi di Ovidio, nel lavoro di Roberto Latini, diventano come un vocabolario per immagini che permettono di “tradurre” in linguaggio teatrale, ciò che alcuni Miti sembrano ancora custodire intatti, quasi fossero una sintassi per il contemporaneo capace di individuare nuovi contenuti, nuove strutture e nuove forme.
L'estate scorsa l'artista ha presentato lo spettacolo in diversi festival sotto forma di episodi: da qui la disponibilità di un materiale capace di ridefinire la sua forma in un corpo nuovo.
I materiali sono gli episodi di Ovidio, il corpo nuovo, in questo caso è il Teatro Laura Betti.
La successione narrativa contenuta ne Le Metamorfosi spazia dalla creazione dell’Universo fino alla morte di Cesare: dal Caos alla fine di un Mondo, di un Tempo, tutto lo sforzo ovidiano mi sembra sia nel mettere ordine nel mezzo.
La narrazione dei Miti sembra avere questo costante sotto testo, questa aspirazione a cui però Roberto Latini rinuncia. Come nei Festival, insieme al cast che lo ha accompagnato la scorsa estate, Roberto Latini proverà a liberare, ad aprire e moltiplicare le metamorfosi anche nel Teatro Laura Betti, per rimanere in una drammaturgia mobile e tentare una scrittura scenica in movimento, capace di tramutare l’inafferrabilità nell’accoglienza di un concetto di apertura e trasformazione, tracciando nuove forme possibili di un percorso dentro, fuori e intorno a Metamorfosi.
Contrastare la narrazione o la successione narrativa e procedere come tra fotogrammi o stanze improvvisamente aggiunte ai lampi del pensiero. Quanto prodotto di volta in volta deve essere nella disponibilità di trasformarsi e svilupparsi per montaggio, senso e capacità di superarsi: i diversi miti, selezionati, distillati e sovrascritti devono conservarsi e articolarsi nella tensione verso possibili moltiplicazioni di senso.
“È come se 'metamorfosi' – spiega Latini - fosse una chiave per i generi e anche per la possibile interpretazione dei processi di ricerca. Non voglio provare a definire, ma voglio lavorare sulle metamorfosi del linguaggio teatrale, sulle sue sollecitazioni, sui suoi limiti e sulle capacità di dire oltre l'evidente. Ho scelto di lavorare su Metamorfosi di Ovidio per l’evidente impossibilità a farlo. È un materiale talmente vasto e ricco e traboccante, che quanto preparato per la scena ha avuto da subito il sapore del non finito, non finibile”.
PROGRAMMA
8 e 9 aprile, dalle 10.00 alle 22.30
h 10.00 - 16.00 Narciso (12’- per 1 spettatore alla volta su prenotazione)
h 17.00 Piramo e Tisbe (20’)
h 17.30 Caos (15’)
h 18.15 Aracne (15’)
h 19.00 Minotauro (30’)
h 20.00 Corvo (15’)
h 20.30 Ecuba (15’)
h 21.00 Argonauti (30’)
h 22.00 Orfeo (15’)
h 22.30 Peste (20’)
Leggi la SCHEDA DELLO SPETTACOLO.