Eva Robin’s, icona pop del transgender dall’originale percorso teatrale, è la protagonista di questo spettacolo di Jean Genet
Debutto assoluto all’Arena del Sole di Bologna per il capolavoro di Jean Genet, Le Serve (Date e Biglietti), firmato da Veronica Cruciani.
Le Serve, atto unico scritto nel 1947 da Genet, è liberamente ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto nel febbraio del 1933 a Le Mans, in Francia, che sconvolse l’opinione pubblica francese: una ricca signora fu atrocemente uccisa con la figlia dalle due domestiche di casa.
Il testo, una commedia tragica e violenta, è considerato un classico “maledetto” del teatro contemporaneo, un perfetto congegno di teatro nel teatro che mette a nudo la menzogna della scena, nelle parole di Jean-Paul Sartre “uno straordinario esempio di continuo ribaltamento tra essere e apparire, tra immaginario e realtà”.
Un gioco delle parti, un rituale pagano
La storia scritta da Genet è quella di Clare e Solange, due sorelle, cameriere al servizio di una ricca signora, Madame, con cui vivono un rapporto di amore e odio.
Ogni sera, quando la signora non c’è, le due sorelle allestiscono un ossessivo teatrino, in cui a turno giocano “a fare la Madame”, indossandone gli abiti e imitandone voce e atteggiamenti, nell’inutile tentativo di esorcizzare la propria frustrazione di subordinate ed esprimendo così il loro intimo desiderio di essere lei.
Questa delirante farsa quotidiana celebra e alimenta l’ambivalenza affettiva nei confronti di Madame: amata e odiata, ammirata e invidiata allo stesso tempo. Le azioni delle due serve sono controverse e contradditore: dall’adorazione e rigorosa obbedienza passano senza alcuno scrupolo alla violenza e alle plateali offese di rivolta verso la Padrona.
Un gioco della rappresentazione che progressivamente si trasforma in un pericoloso rituale pagano che puntualmente termina con l’uccisione della padrona, fino a quando nelle menti delle due donne finzione e realtà cominciano pericolosamente a sovrapporsi.
La rivolta delle serve contro la padrona non è un gesto sociale, un’azione rivoluzionaria, è un vero e proprio rituale.
Scrive la regista: “Questo rituale è l’incarnazione di una frustrazione: l’azione di uccidere l’oggetto amato e invidiato non potrà essere portata a compimento nella vita di tutti i giorni, quindi viene ripetuta all’infinito come un gioco”.
Le Serve: una riflessione sul potere
Un crudele gioco delle parti che la regista Veronica Cruciani, anche autrice dell’adattamento con la traduzione di Monica Capuani, descrive come “una fallimentare ripetizione magica, il riflesso deformato del mondo dei padroni, che le Serve adorano, imitano, disprezzano. Desiderano essere la Signora, aspirano a un modello che è il risultato di credenze, rappresentazioni indotte dalla struttura sociale”.
Secondo Sartre questo fallimento è inconsciamente insito nel cerimoniale stesso che le serve mettono in scena quotidianamente: il tempo impiegato nei preliminari non porterà mai al compimento del rituale, anzi questo rituale diventerà un atto assurdo, è il desiderio di compiere un’azione che non potrà mai superare la distanza che separa il sogno dalla realtà.
A celebrare in scena questo macabro gioco, questo desiderio profondo e a lungo immaginato, questo perverso ed ossessivo rituale Eva Robin’s, icona pop del transgender dall’originale percorso teatrale, che interpreta la Madame, simbolo del potere (che può essere sia maschile che femminile) e del capitalismo e Beatrice Vecchione e Matilde Vigna (già Premio Ubu come Migliore attrice Under 35 e finalista 2022 per il Miglior nuovo testo italiano), due giovani e talentuose attrici cresciute alla Scuola dello Stabile di Torino, che interpretano le due serve.
Le Serve (Date Tour e Biglietti) di Cruciani è una riflessione su tematiche fortemente attuali: potere e genere.