Teatro

Licenziamenti revocati all'Opera di Roma

Licenziamenti revocati all'Opera di Roma

Oggi la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma e le sette sigle sindacali hanno firmato all'unanimità un accordo che segna un momento decisivo per il futuro del teatro della capitale.

Licenziamenti scongiurati: raggiunto l'accordo all'Opera di Roma.

Era il primo caso in Italia di licenziamento collettivo di orchestra e coro di una fondazione lirico-sinfonica e tanto clamore aveva suscitato in tutto il mondo con prese di posizione durissime da parte di artisti ed enti. E oggi la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma e le sette sigle sindacali hanno firmato all'unanimità un accordo che segna un momento decisivo per il futuro del teatro della capitale.

“E’ un traguardo – sono le parole del sovrintendente Carlo Fuortes – raggiunto da tutto il Teatro dell’Opera. E’ il segno di una grande assunzione di responsabilità da parte dei lavoratori e di tutte le sigle sindacali. L’accordo permette alla Fondazione di superare i gravi problemi economici e organizzativi attuali e getta le basi per una maggiore produttività, per una crescente qualità artistica e il mantenimento dell’efficienza economica”. Grazie alla firma di questo accordo il sovrintendente Carlo Fuortes proporrà nel prossimo consiglio di amministrazione (24 novembre), presieduto dal sindaco di Roma Ignazio Marino, il ritiro della procedura di licenziamento di coro e orchestra.

Le nuove misure portano un risparmio di 3 milioni di euro (ad esempio l'indennità per spettacoli all'aperto, come Caracalla dove si tiene la stagione estiva, sarà ridotta di del 25% e l'indennità sinfonica verrà cancellata). Viene aumentata la produttività (ad esempio l’orchestra potrà essere convocata per prove o spettacoli il martedì, cosa sino ad oggi impossibile e i professori d’orchestra in base alle esigenze della produzione potranno essere chiamati a ricoprire temporaneamente ruoli diversi dal proprio, cioè sostituzioni tra primi e secondi strumenti). Di contro le organizzazioni sindacali s’impegnano a non ricorrere ad alcuna azione di conflittualità sui punti stabiliti dall'accordo, come scioperi e altro.