La nuova produzione del Teatro di Tradizione livornese, che ne cura il nuovo allestimento quale capofila del titolo unico 2016 per la Toscana realizzato insieme ai Teatri di Pisa e Lucca.
Sabato 5 novembre 2016, nel corso di una conferenza stampa, è stata presentata al Teatro Goldoni di Livorno, la produzione ed il cast de “Il flauto magico” di Wolfgang Amadeus Mozart, opera che il prossimo venerdì 11 novembre, alle ore 20.30 (e replica domenica 13 novembre, ore 16.30) inaugurerà la stagione lirica della Fondazione Goldoni.
L'opera sarà resa sul palcoscenico da uno dei più prestigiosi uomini di teatro della scene europea quale Lindsay Kemp nelle vesti di regista, oltre che scenografo e costumista. Artefice della parte musicale sarà il Maestro direttore e concertatore Dejan Savi, Sovrintendente e direttore artisticodel prestigioso Teatro dell'Opera Nazionale di Belgrado.
AlbertoPaloscia, direttore artistico della StagioneLirica così ha spiegato le ragioni di questa nuova realizzazione : ''La scelta del Zauberflöte di Mozart quale spettacolo inaugurale della Stagione lirica 2016-2017 della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno e quale 'titolo unico' del cartellone dei tre Teatri di Tradizione del circuito toscano è legata non solo a un titolo-cardine del grande repertorio operistico europeo ma anche al ritorno sulle nostre scene nella veste, per lui non desueta, di regista lirico, di una delle grandi icone del teatro internazionale del secondo Novecento come Lindsay Kemp, che da circa un decennio ha scelto la Toscana e la nostra città come suo luogo di residenza e come sua patria adottiva...''
Importanti, per la piena comprensione del lavoro , alcune note di regia espresse da David Haughton: "L’assoluta genialità di questa opera di Mozart non ha bisogno di commenti, ma forse è utile qui sottolineare quanto Il flauto magico sia vicino alla natura artistica di Lindsay Kemp, e viceversa... non soltanto per la bizzarra commistione di linguaggi musicali nella partitura, che tanto assomiglia al poliedrico linguaggio teatrale di Kemp, ma anche per come il soggetto trascenda con spontanea scioltezza le categorie ortodosse, miscelando sacro e profano, serietà e comicità, il fantastico ed il quotidiano. Ricordiamo il contesto dove Mozart (malato e nelle ultime mesi d ivita)scrisse l’opera:lacommissione dal Theater auf der Wieden gestito dal popolarissimo teatrante Emanuel Schikaneder (autore del libretto e primo Papageno), dove l’opera non era indirizzata esclusivamente ad un pubblico aristocratico e raffinato ma anche, e soprattutto, al popolo in cerca di divertimento spettacolare. Anche il teatro di Kemp è sempre stato popolare e colto allo stesso tempo, un teatro che vuole divertire e che riesce a parlare a tutti, perché usa un linguaggio poetico e magico invece che concettuale. Insomma, potremo dire che Lindsay Kemp ha in sé un pizzico di Mozart e un altro di Schikaneder, e che forse questo spiega l’amore che ha sempre sentito per Il flauto magico".
Marco Leone, Direttore Generale della Fondazione Teatro Goldoni, ha voluto sottolineare l'importanza dell'aspetto produttivo della realizzazione che significa fare impresa culturale sviluppando competenze, creando lavoro ed innescando processi virtuosi di ricaduta economica sul territorio. Questi alcuni dati della Fondazione Goldoni per l’anno 2015/16: 121 sipari 1.773 contratti stipulati tra artisti e tecnici, un indotto di 265 aziende coinvolte tra fornitori, aziende di servizio, hotel, ristoranti. E nella stagione che sta per cominciare, le produzioni liriche/musicali del Teatro Goldoni saranno addirittura il doppio rispetto all’anno scorso.
Per quanto riguarda l'aspetto musicale è importante segnalare l'esordio a Livorno di un grande direttore d'orchestra proveniente dai Balcani, il maestro Dejan Savi, da molti anni sovrintendente e direttore artistico del prestigioso Teatro dell'Opera Nazionale di Belgrado che realizzerà un Flauto magico dove si concilierà la tradizione esecutiva mitteleuropea e viennese del direttore musicale con la lettura fantastica, fiabesca, surreale del regista britannico. Il cast vede la presenza di due elementi più esperti, il tenore macedone Blagoj Nacoski e il basso livornese Manrico Signorini, accanto ad alcune voci nuovi per il Goldoni, quali il soprano giapponese Yukiko Aragaki, Sarah Baratta e Maria Laura Martorana oltre al ritorno del baritono sudamericano William Hernandez (Papageno) e del mezzosoprano Carlotta Vichi (Seconda Dama) e la livornese Barbara Luccini impegnata nelle vesti della Prima Dama.