Una serata speciale in cui si incontrano il Trovatore, Eugenio Montale, lo Sferisterio e i Teatri di Sanseverino.
Il trovatore visto da Montale a cinquant’anni dalla pubblicazione degli Xenia è il titolo della serata che il Macerata Opera Festival, i Teatri di Sanseverino e l’Associazione Archivio Storico Tipolitografia Bellabarba, nell’ambito della nuova stagione Aperti per Ferie e del Festival Off, propongono per martedì 2 agosto alle ore 21,30 nella residenza storica di charme La Villa, in località Cesolo. L’appuntamento, a ingresso gratuito, avrà come protagonisti il direttore del Macerata Opera Festival, Francesco Micheli, quello dei Teatri di Sanseverino, Francesco Rapaccioni, e Giovanna Zampa, figlia dell’indimenticabile Giorgio Zampa, settempedano, giornalista e germanista, amico personale di Eugenio Montale.
“Il tema scelto quest’anno per il Macerata Opera Festival - spiega Francesco Rapaccioni, che ha ideato la serata - è Mediterraneo e una delle opere è Il trovatore che ha debuttato allo Sferisterio fra gli applausi del pubblico e delle critica. Uno degli Xenia, opera di Montale stampata a San Severino, fa riferimento ad Azucena, una delle protagoniste, donna ai margini della società, prigioniera di un incubo terribile. Per un macabro scherzo della sorte diventa la madre del figlio dell'uomo che ha condannato sua madre al rogo, la madre del ragazzo che avrebbe voluto eliminare per vendicarsi, di quel ragazzo che si trova senza alcuna colpa a sostituire il vero figlio della zingara. Una zingara che non vive che per compiere la vendetta, per riparare all’errore che ha compiuto nella smania di vendicarsi. E questo è solo un primo elemento che ha portato a ideare la serata che ci farà parlare anche di Montale e del suo rapporto con San Severino. Montale c’entra molto anche con la lirica, visto che per quasi tutta la sua vita ha fatto il critico proprio di lirica per il Corriere della Sera. Peraltro in uno degli Xenia il poeta parla del Trovatore. Ma Montale è esso stesso poeta Mediterraneo, tema del Macerata Opera Festival di quest’anno, viste le sue origini liguri. Sua è la raccolta poetica Ossi di Seppia che richiama proprio il mare. Mettendo insieme tutte queste cose ho proposto a Francesco Micheli questa idea che gli è subito piaciuta. Da qui è nata la serata che verrà ospitata alla Villa di Cesolo nell’ambito di una delle iniziative per i 50 anni dalla pubblicazione degli Xenia”.
Nel programma della serata a Villa Teloni sono previsti gli interventi di Francesco Micheli che parlerà del Trovatore, di Franceso Rapaccioni che spiegherà il collegamento fra Montale, San Severino e Giorgio Zampa e, infine, di Giovanna Zampa, figlia di Giorgio Zampa, di cui Montale è stato padrino al battesimo. Lei lo chiamava, addirittura, “Zio Eugenio”, quando frequentava casa del papà.
Gli Xenia di Eugenio Montale sono una raccolta di poesie scritte per sua moglie Drusilla Tanzi dopo la sua scomparsa. L’opera, che richiama nel titolo i doni fatti all’ospite nell’antica Grecia, fu stampata a San Severino Marche nel 1966 dalla Tipografia Bellabarba. I maestri tipografi Narciso e Folco Bellabarba ebbero la commessa del libro da Montale in persona grazie all’amicizia che vedeva legato questi al professor Giorgio Zampa, settempedano, ideatore della Fondazione e del Premio Salimbeni.