L'esposizione, il cui titolo completo è "Lo sguardo delle donne: dai Macchiaioli a Modigliani, immagini femminili nell'arte dall'Unità d'Italia al primo conflitto mondiale", è dedicata ai ritratti femminili realizzati tra Otto e Novecento e prende lo spunto dalla presenza a Civitanova nei primi anni del secolo scorso di Sibilla Aleramo, che vi ha ambientato “Una donna”, suo romanzo di esordio. In quegli anni anche le donne italiane, dopo le americane e le europee (soprattutto inglesi), cominciavano a manifestare una certa insofferenza verso una condizione di subordinazione rispetto agli uomini.
Il percorso è articolato in sei sezioni che presentano i vari ruoli che le donne ricoprivano nella società del tempo, alcuni peraltro ancora attuali. “La madre” si apre con il realistico ritratto della signora Simboli di Giacomo Balla di proprietà dell'Accademia Georgica di Treia e prosegue con il ritratto di signora di Corcos conservato a Portorecanati per chiudersi con due xilografie di Adolfo De Carolis. “Il velo e la preghiera” si occupa delle recluse, spesso per scelte imposte dalle famiglie: le opere di questa sezione provengono dalla pinacoteca comunale di Ascoli Piceno, tra cui lo studio di monaca di Domenico Morelli. “Vita nei campi” ha, accanto a molte opere vicine all'impressionismo nelle sue varie declinazioni, due maioliche con portartici di canestri e conche di rame. “La famme fatale”: le seducenti conquistatrici ebbero spazio anche nelle cronache nere e rosa dell'epoca, condizionando società, letteratura e arti in genere. La sezione, anche questa composta da opere della pinacoteca ascolana, presenta anche due bronzi. “La musa ispiratrice” si apre con un olio su cartone di De Carolis e con il suggestivo “Ritratto di donna con la sciarpa rossa” che tiene in mano un mazzo di cardi, una delle opere più belle in mostra. Dopo un acquerello di Galileo Chini, un'acquaforte di Carlo Carrà e tre ritratti a matita su carta bianca di Domenico Morelli, Amedeo Modigliani e Oscar Ghiglia, ecco un ritratto “scapigliato” di giovane realizzato da Tranquillo Cremona e il “Ritratto di Nanni” di Osvaldo Licini di collezione privata. L'ultima sezione è dedicata alle artiste, Giulia Centurelli (ascolana), Imelde Santini (sambenedettese) e Giulia Panichi (ascolana), introdotte da “La pittrice al cavalletto” di Napoleone Nanni.
Il catalogo contiene tutte le opere esposte con un'appendice biografica e due saggi introduttivi del curatore Stefano Papetti e di Maurizio Verdenelli ad illustrare il percorso proposto.
Civitanova Marche (MC), auditorium di Sant'Agostino, fino al 17 ottobre 2010, aperta da mertedì a domenica dalle 19 alle 24 (lunedì chiuso), ingresso euro 3,00, catalogo Comune di Civitanova, infoline 0733.891019 - 892650.
FRANCESCO RAPACCIONI