Teatro

Annuario dello Spettacolo SIAE: Lo “stato di salute” in Italia

Annuario dello Spettacolo
Annuario dello Spettacolo

Mentre iniziano le nuove stagioni teatrali, analizziamo in sintesi l’edizione 2018 dell’Annuario dello Spettacolo della SIAE, con i risultati dei vari settori.

La situazione fotografata nell'edizione 2018 dell’Annuario dello Spettacolo, a cura della SIAE, è discretamente confortante per quanto riguarda le attività teatrali e musicali, mentre la maglia nera tocca al cinema. Partiamo dal Teatro, per una veloce - e semplificata – analisi dello studio.

IL TEATRO

Complessa e stratificata è la situazione relativa alle attività teatrali, comprendendo queste, di fatto, ben sette sottocategorie. Tralasciando le attività circensi (che stanno però aumentando la loro vocazione teatrale, Cirque du Soleil su tutti), le rassegne di arte varia (per la limitatezza temporale che le caratterizzano) e le attività legate alle rappresentazioni con burattini e marionette, il focus è tutto sulle restanti categorie: Teatro, Balletto, Lirica e Rivista e Commedia Musicale.


L’attività teatrale, come macro-aggregato, registra incrementi in tutti gli indicatori (ingressi, spesa al botteghino, volume d’affari), confermando la tendenza alla crescita che ha contraddistinto la precedenze rilevazione annuale. 

La parte del leone, in quanto va a “pesare” sulla categoria generale per il 63,23%, la fa ovviamente il Teatro, identificato specificatamente con la Prosa. Con una fisiologica fluttuazione legata alla concentrazione degli spettacoli in cartellone (marzo il mese più “affollato”, agosto ovviamente il meno frequentato), il settore segna un incremento sia negli ingressi sia nella spesa al botteghino, spingendo verso l’alto un comparto in cui figurano comunque zone di sofferenza, anche importanti.

A soffrire maggiormente, fra tutte le sottocategorie prese in analisi, è il Balletto con un andamento negativo su tutti i fronti: diminuita l’offerta, in calo la spesa al botteghino e il volume d’affari, non consolano nemmeno gli ingressi (-6,66%) e le presenze (-18,37%).

Un discorso a parte merita la Lirica: con un’incidenza minima di spettacoli nel totale del comparto teatrale (vale il 2,37% del macroaggregato, valore all'incirca uguale a quello di Rivista e Commedia Musicale), in occasione dei picchi di maggior affluenza – generalmente in luglio, periodo di festival per eccellenza – registra un notevole successo sia in termini di presenze, sia in termini di vendita.

Tornando alla Commedia Musicale, ad una diminuzione di titoli in cartellone corrisponde un incremento della spesa al botteghino, segnale di una maggiore cura nella qualità - e probabilmente anche nel richiamo - del prodotto offerto.

TEATRO

IL CINEMA

"Se il mondo fosse come lo presenta un certo cinema d'oggi, sarebbe un incredibile bordello". Cambiano gli anni, ma Alberto Sordi potrebbe aver ancora ragione. Per il secondo anno consecutivo, infatti, l'attività cinematografica ha subito una contrazione abbastanza netta


A fronte di un numero pressoché invariato di spettacoli (0,70%), sia gli ingressi sia la spesa al botteghino (e, a ruota, i restanti indicatori economici) sono andati calando (7,9 milioni di spettatori in meno, per introiti del -6,4%). Va comunque notato che a novembre e dicembre la spesa al botteghino ha avuto una lieve ripresa rispetto agli stessi mesi del 2017 (+3,03% e +2,48%), indice - seppur minimo – di un'auspicabile ripresa per il 2019. Quanto di questo calo sia imputabile alla concorrenza e/o a fattori esterni (TV, pirateria, effettiva qualità dei film proposti, situazione economica e sociale, etc), sarà oggetto di valutazioni a parte.

Quel che salta all'occhio è il risultato del maggiore incasso in sala dello scorso anno: il “fenomeno” Bohemian Rhapsody ha portato al cinema complessivamente 4,3 milioni di spettatori, da fine novembre 2018 ai primi mesi del 2019. Nello stesso periodo, nel 2016, Quo Vado di Checco Zalone di spettatori ne contò 10 milioni.

CINEMA

LA MUSICA

Dove la parola manca, là comincia la musica. La situazione migliora nettamente se rivolgiamo la nostra attenzione all'attività concertistica. Suddivisa in tre “comparti” (musica leggera, jazz e musica classica), è fra le attività prese in esame ad avere incrementato costantemente la propria crescita, confermando la mancanza di flessioni ininterrottamente in atto dal 2016. 


A fronte di una minima riduzione dell’offerta per quanto riguarda concerti di musica leggera e jazz (rispettivamente -1,42% e -3,91%) e di un incremento notevole relativo alla classica (+5,91%), gli eventi musicali hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 40.000 rappresentazioni, con un +9,08% di presenze (14,6 milioni di spettatori in totale) rispetto al 2017. 

Il picco è stato raggiunto dai concerti di musica leggera che, nonostante l’aumento medio del prezzo del biglietto (sempre più spesso spropositato, anche a fronte di location poco o nulla adeguate, e al -non- servizio reso da alcuni promoter) e la piaga del secondary ticket, ha registrato un incremento di pubblico di ben +12,00% in più rispetto l’ultima rilevazione datata 2017.

MUSICA

 

Oltre a Teatro, Cinema e Musica, nell'Annuario dello Spettacolo sono presenti anche Mostre, Attività sportive e attività con pluraluità di generi.

Per la consultazione:
ANNUARIO DELLO SPETTACOLO - SIAE

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