Teatro

L'uomo, la bestia e la virtù inaugura a Fermo la rassegna Classico contemporaneo

L'uomo, la bestia e la virtù inaugura a Fermo la rassegna Classico contemporaneo

Mercoledì 1 febbraio prende avvio al Teatro dell’Aquila di Fermo con L’uomo, la bestia e la virtù diretto da Antonio Mingarelli della compagnia Vocitinte Classico contemporaneo, rassegna promossa dal Comune di Fermo e dall’AMAT in collaborazione con la Regione Marche e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dedicata alle esperienze più giovani della scena che da anni affianca con successo la stagione di prosa.

Con Classico Contemporaneo torna anche Scuola di platea, progetto di introduzione al teatro per gli studenti degli istituti superiori di Fermo promosso dall’AMAT e dal Comune di Fermo in collaborazione con il corso di Storia del Teatro dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Il progetto è finalizzato a formare i ragazzi alla cultura teatrale grazie all’ospitalità offerta alle compagnie nell’ambito della rassegna “Classico Contemporaneo”. La partecipazione allo spettacolo è solo il momento centrale di un programma che prevede incontri propedeutici e confronti con la compagnia. I seminari preliminari vogliono tracciare alcune linee di lettura dell’opera teatrale attraverso l’ausilio di materiali critici. Le scuole che partecipano al progetto sono il Liceo Classico “Annibal Caro”, l’Istituto d’Arte “U. Preziotti”, il Liceo Scientifico “T. C. Onesti”, l’Istituto Tecnico Industriale “G. M. Montani” e l’Istituto Tecnico per Geometri “Carducci Galilei”.

Gli studenti fermani incontreranno la compagnia de L’uomo, la bestia e la virtù giovedì 2 febbraio dalle ore 12 presso la Sala San Martino.

Accolta con perplessità al suo debutto, nel tempo la commedia di Pirandello si è imposta come una delle più rappresentate in Italia e nel mondo. Commedia ad orologeria per eccellenza, L’uomo, la bestia e la virtù non si limita a passare al setaccio le convenzioni e le ipocrisie borghesi, ma riesce a rappresentare, in maniera più feroce che altrove nell’opera pirandelliana, il funereo, macabro, gioco dei ruoli che la società impone all’individuo quando ne orienta i comportamenti, gli istinti.

Vocitinte è una compagnia che fa parte di “Matilde. Piattaforma della nuova scena marchigiana” un progetto di Regione Marche e AMAT, fondata da attori provenienti dalla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. L’approdo a Pirandello è parte di un discorso teatrale che vuole abbracciare senza soluzione di continuità il teatro classico e quello contemporaneo. La lettura con cui è affrontato il testo di Pirandello è tesa ad evidenziare i legami tra la tematica dell’ipocrisia morale dell’Italia pre-ventennio e i nostri tempi, in particolar modo sottolineando come oggi dietro all’attribuzione di “maschere” sociali, di ruoli, si celi un desiderio di sopraffazione istituzionale, una forma di potere che fa dell’individuo un ingranaggio inerme. “Per questo – scrive la compagnia nelle note allo spettacolo - abbiamo immaginato un Pirandello senza pirandellismi, cioè senza i manierismi tipici che caratterizzano le sue rivisitazioni da anni. Un Pirandello ridotto all’osso, messo a nudo nelle reali, violente pulsioni che mette in scena, nella crudele, feroce umanità che racconta.”

I protagonisti dello spettacolo sono Lino Musella, Paolo Mazzarelli, Alice Torriani, Camilla Semino Favro, Gabriele Falsetta, Fabrizio Martorelli, Marcella Favilla. Le scene sono di Elisabetta Salvatori e le luci di Carola Runci.

Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro dell’Aquila (tel. 0734 284295). Inizio spettacolo ore 21.