Teatro

MANON LESCAUT: nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca

MANON  LESCAUT: nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca

In scena venerdì 21 e sabato 22 (ore 20.30) e domenica 23 novembre (ore 16.00) Il giorno 19 novembre alle 11:30 , presso il Ridotto del Teatro del Giglio, alla presenza del Presidente Dott. Aldo Casali, dei membri del Consiglio di Amministrazione, del Direttore Dott. Luigi Angelini, del Direttore d’orchestra e consulente artistico Maestro Elio Boncompagni, del regista Lutz Hochstraate, dello scenografo e costumista Carlo Tommasi e del cast artistico, si è svolta la conferenza stampa per la presentazione di Manon Lescaut che andrà in scena venerdì 21 e sabato 22 novembre alle ore 20.30 e domenica 23 alle ore 16.00, concludendo il calendario delle opere che il Teatro del Giglio di Lucca, con un grande impegno produttivo, ha messo in scena per celebrare il 150° della nascita di Giacomo Puccini. ”In questi ultimi anni il Teatro del Giglio ha potuto realizzare nuovi e significativi allestimenti dei capolavori pucciniani - ha sottolineato il Presidente Aldo Casali – grazie al contributo ed alla collaborazione delle Istituzioni pubbliche, in particolare il Comune di Lucca, la Provincia di Lucca, la Regione Toscana, il Ministero per i Beni e le attività Culturali, il Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane e delle Istituzioni preposte alla tutela del patrimonio pucciniano e alla ricerca quali il Centro Studi Giacomo Puccini e la Fondazione Puccini”. Meno rappresentata tra le opere pucciniane, Manon Lescaut in realtà segna una tappa centrale nel percorso artistico del compositore, “può essere definita l’opera in cui Puccini trova se stesso” scrive Mosco Carner nella famosa biografia critica. Otto chiamate alla ribalta per il compositore, un successo trionfale: al Teatro Regio di Torino, il 1° febbraio 1893, Manon Lescaut consacra il trentacinquenne Giacomo Puccini, alla sua terza opera, autore di successo. La gestazione dell’opera non era stata facile, visto che bisognava evitare il confronto con la Manon di Massenet. “Massenet la sentirà da francese, con le ciprie e i minuetti. Io la sentirò all’italiana, con passione disperata” aveva scritto Puccini. Ed è proprio nel rispetto di tutte le indicazioni di Puccini che si sono messi al lavoro direttore, regista e scenografo, decidendo solo di cambiare l’ambientazione dello spettacolo che viene spostata dal ‘700 all’ epoca in cui Puccini l’aveva scritta. Si chiede infatti il regista Lutz Hochstraate nei suoi appunti di regia: “...In quale epoca Puccini ha collocato veramente la sua Manon? Antoine François Prévost, autore del romanzo Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut, ha descritto il suo tempo, ovvero il XVIII secolo, l’epoca della decadenza morale sotto il regno di Luigi XV. Puccini pensava a quel momento storico quando si accingeva a comporre? Io ne dubito...A mio dire il compositore aveva in mente l’epoca in cui egli stesso ha vissuto, sofferto ed amato. Le sue figure, senza parrucche incipriate, hanno qualcosa in comune con noi; Manon e gli altri esseri umani sulla scena potrebbero vivere nella nostra epoca: sono pieni di desiderio, di avidità, di tristezza, sono uomini come lo siamo tu ed io”. In sintonia con lo scenografo, Carlo Tommasi, ha deciso di ambientare il primo atto in una stazione ferroviaria, dove i protagonisti dell’opera si fermano per poi proseguire l’indomani il viaggio. Dunque il XVIII secolo è solo “citato” nel madrigale e nel minuetto del secondo atto. Dirige l’opera Elio Boncompagni, personalità poliedrica per preparazione ed esperienze; formatosi con Tullio Serafin e Franco Ferrara, è stato direttore musicale e artistico di numerose istituzioni ed è ospite dei più prestigiosi teatri del mondo. Il cast, accuratamente selezionato dal consulente artistico per l’opera (anche direttore d’orchestra e maestro concertatore) Elio Boncompagni, vede come protagonisti artisti molto affermati quali Paoletta Marrocu nel ruolo di Manon nelle recite del 21 e del 23, e il giovane tenore bulgaro Kamen Chanev, interprete capace di cantare il “terribile” ruolo di Des Grieux con naturalezza e vigore. L’Orchestra e il Coro, quest’ultimo diretto da Marco Bargagna, sono quelli per la Lirica Toscana, mentre l’allestimento scenico è stato realizzato dal Laboratorio scenografico del Teatro del Giglio.