Marco Delogu compera la sua prima macchina fotografia, una vecchia Nikon F, in un negozio dell'usato di Roma. È il 1979, ha 19 anni e pensa di fare il giornalista, o forse lo storico. Non sa che la sua vita sarebbe cambiata. Infatti due anni dopo un amico di famiglia gli chiede di fotografare 16 ospedali psichiatrici italiani per registrare che cosa fosse successo della legge 180. Delogu si aspetta un lavoro sulle struttura architettoniche e invece realizza materiale sulle persone, comprendendo la responsabilità della testimonianza.
Quelle foto non sono mai state pubblicate ma da allora Delogu è andato avanti su una strada di testimonianza. Il percorso a Villa Medici comprende oltre 100 fotografie in bianco e nero, come suggerisce il titolo, immagini che illustrano un lungo percorso artistico, talune esposte al pubblico per la prima volta.
Il lavoro di Marco Delogu è incentrato prevalentemente sul ritratto, cardinali (forse il suo soggetto più conosciuto), statue romane, zingari, fantini (“Trenta assassini”, primi piani strettissimi in cui fa una mappatura dei volti e delle vite dei fantini del Palio di Siena), carcerati (“Cattività”, un progetto che l'ha occupato per anni a Rebibbia), contadini, pastori. Ma in studi nuovi, come “Due migrazioni” e “Quattro studi di cavalli”, l'artista sposta l'attenzione dall'uomo a ciò che lo circonda, il sociale e l'ambiente, in direzione del senso di libertà che caratterizza il suo ultimo lavoro: “Nature”. Il termine è al plurale perchè indica un nuovo spazio, privo di vincoli, fatto di campi, boschi, spiagge, tracce seguite senza una meta precisa. Qui Delogu diventa un “uomo errante” (come lo definisce in catalogo Cecilia Trombadori); il tempo si trasforma in durata interiore, in tempo bergsoniano; tutto sfuma, tutto è sospeso un un'atmosfera surreale (vedi le immagini delle “Nature bianche”).
In contemporanea, negli spazi di Villa Medici è visitabile, con lo stesso biglietto e agli stessi orari, la mostra “Natures mortes” di Véronique Ellena, le cui immagini agghiaccianti di animali morti sono monito di riflessione e turbamento.
Roma, Villa Medici, Accademia di Francia a Roma, fino al 30 novembre 2008, aperta da martedì a domenica dalle 11 alle 19 (lunedì chiuso), ingresso euro 8,00, catalogo bilingue Contrasto, infoline 06.67611, sito internet www.villamedici.it
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