Dopo l'anteprima di domani al Teatro dell'Aquila di Fermo, debutta a Genova la versione teatrale del celebre film di Charlie Chaplin. Insieme a Massimo Venturiello, sul palco anche Tosca e altri otto bravi attori
Sono passati più di settant’anni da quando Charlie Chaplin scrisse, interpretò e diresse il suo primo film parlato, Il grande dittatore, dedicato al tema della minaccia nazista. Da allora, il mondo è cambiato, eppure la nostra realtà presenta strane e inquietanti analogie con quel tempo. Una crisi economica che ricorda quella del 1929, il crollo delle banche, l’inflazione, la disoccupazione. L’attualità de Il grande dittatore è quella di tutte le grandi opere d’arte in cui si mette a nudo l’essenza umana.
Il protagonista si fa letteralmente in due. Da una parte c’è il piccolo ebreo che fa il barbiere nel ghetto in cui il nazismo lo ha richiuso e dall’altra c’è il feroce dittatore al quale egli assomiglia tanto da finire con l’assumerne il ruolo, rovesciandone il messaggio radiofonico finale. Con quel film, Chaplin diede nuovamente coraggio al mondo avvolto dalla follia e dal crimine. E lo fece grazie alla risata, che ora viene riproposta sul palcoscenico da Massimo Venturiello, il quale sottolinea: «Non è un’idea dettata dalla presunzione decidere di confrontarsi con un progetto di tale portata. Ciò che mi tranquillizza è proprio il Teatro, quello vero, che non insegue paragoni, ma solo la sua peculiare comunicazione che lo distingue da qualsiasi altra forma artistica».
La musica sarà l’altra grande protagonista di questo spettacolo: sia quella composta da Germano Mazzocchetti; sia quella garantita dalla presenza nel cast di un’attrice-cantante quale Tosca.
La regia è dello stesso Venturiello, insieme con Giuseppe Marini.
Lo spettacolo, prodotto da Società per Attori, debutta in prima nazionale a Genova, presso il Teatro della Corte, dal 14 al 19 aprile; seguirà un tour a partire dal prossimo mese di ottobre.