"MDLSX", spettacolo di Motus con Silvia Calderoni,sarà in scena giovedì 3 e venerdì 4 novembre 2016 a Teatri di Vita. Questo lavoro,dedicato al tema del gender e dell'intersessualità, si inserisce nell'ambito del progetto "Hello Stranger!", promosso dal Comune di Bologna per i 25 anni della compagnia Motus.
Sono sold out le due repliche di MDLSX, spettacolo di Motus con l'attrice e performer Silvia Calderoni, in scena giovedì 3 e venerdì 4 novembre 2016 a Teatri di Vita. Inserito nell’ambito della programmazione della 14°edizione del Gender Bender Festival, lo spettacolo fa parte del progetto Hello Stranger! (Bologna ottobre-dicembre 2016) promosso dal Comune di Bologna per i 25 anni della compagnia Motus.
In questo lavoro, dedicato al tema del gender e dell’intersessualità, il corpo che domina la scena è, come al solito, quello dell’attrice e performer Silvia Calderoni.
MDLSX si appoggia ai testi teorici di Judith Butler, al Manifesto animalista di Preciado e a quello di Donna Haraway, ma soprattutto al romanzo Middlesex di Jeffrey Eugenides (Premio Pulitzer nel 2003), che fa da architrave narrativa allo spettacolo.
MDLSX è l'esibizione di sonorità difformi, un inno allucinato e solitario alla libertà di divenire, di essere altro da sè ai confini del corpo: oltre i generi sessuali, il colore della pelle, la nazionalità, la territorialità, le categorie. In scena una straordinaria Silvia Calderoni in veste di dj/vj avvia e gestisce teatralmente questo outing, tra brandelli autobiografici, anche tenerissimi, ed evocazioni letterarie. Una sorta di performance fluida, un prototipo di musical, che eccede qualsiasi definizione.
MDLSX è ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all'essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall'appartenenza a una Patria. Di "appartenenza aperta alle Molteplicità" scriveva R. Braidotti in On Becoming Europeans, avanzando la proposta di una identità post-nazionalista.
Lo spettacolo dei Motus tende alla fuoriuscita dalle categorie, anche artistiche. Si tratta di uno “scandaloso viaggio teatrale" di Silvia Calderoni che - dopo 10 anni con Motus - si avventura in questo esperimento dall'apparente formato del Dj/Vj Set, per dare inizio a un' esplorazione sui confini che si catalizzerà in "Black Drama (Un musical tragico)". In bilico tra fiction e realtà, in MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie e critiche che spaziano da Judith Butler a Donna Haraway, da Paul B. Preciado al caleidoscopico universo dei Manifesti Queer: MDLSX oscilla - da Gender Trouble a Undoing Gender. Una ricerca dell’identità, anzi un’affermazione dell’identità, in forma di dj-set teatrale.
Come sempre negli spettacoli dei Motus - Enrico Casagrande e Daniela Nicolò ne firmano la regia, il linguaggio teatrale è misto: parola, presenza dell’attore, movimento, musica, filmati a suggerire una profondità, una via di fuga da un palcoscenico che rischia di essere stretto, a ricordarci, forse, che quello che si vede è solo un’immagine, un soffio del nostro scontento.
Tutto questo è costruito attorno a Silvia Calderoni che è in tutti i sensi l’inquietante, eclettica e talentuosa protagonista di un manifesto anche “politico” sulla ricerca della felicità.
Motus, collettivo nomade e indipendente, fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò nel 1991, è uno dei gruppi di punta della ricerca teatrale italiana. La loro ricerca è caratterizzata dal costante tentativo di espandere, dilatare, contaminare l'esperienza teatrale oltre i confini fra i generi. Motus ha sempre scolpito i propri progetti agendo e reagendo ai fatti del quotidiano, nutrendosi delle contraddizioni del contemporaneo, traducendole, facendone materia attiva di riflessione e provocazione anche attraverso il prolifico dialogo con alcuni grandi classici del teatro. Dopo un lungo periodo di produzione in cui s'intrecciano influenze di vari autori quali Rainer Maria Rilke, Jean Cocteau, Jean Genet, Pier Paolo Pasolini, Rainer Werner Fassbinder, Don De Lillo, con gli ultimi progetti ha indagato grandi classici per prendere di petto questioni brucianti della quotidianità, ricevendo numerosi premi in ambito nazionale e internazionale. Too Late!, Alexis. Una tragedia greca, Nella tempesta, Caliban Cannibal, continuano tutt’ora la vasta tournée internazionale. MDLSX apre un nuovo fronte di ricerca sul confine/conflitto con le “diversità” con il progetto Okayafrica, che vedrà la nascita di Black Drama (Chi era Pilade?) ispirato (anche) agli Appunti per un’Orestiade africana di Pasolini.
Leggi la SCHEDA DELLO SPETTACOLO.