La storia di strada per eccellenza raccontata…in strada. “Medea su viale Zara” è uno spettacolo che tramuta un furgone in teatro, che viaggia da Porta Genova fino alle strade della prostituzione. Con una sola regola: 7 posti a sera. In prima nazionale a Milano.
Allacciate le cinture di sicurezza: si parte per un viaggio teatrale unico e originale. Prodotto dal Teatro dei Borgia è guidato (è proprio il caso di dirlo) dal regista Giampiero Borgia, è portato “in scena” da Elena Cotugno. Il debutto è stato a Bari lo scorso novembre; ora il furgone ha risalito l’Italia per viaggiare sulle strade di Milano e poi, ancora, a....
Si parte il 18 aprile (fino al 30), alle 19 dal Teatro Libero: ci si perde per le strade di Milano per un’ora e mezza, traffico compreso, si arriva in Viale Zara, nota zona frequentata da prostitute e si ritorna al Libero, pronti per un altro spettacolo (stavolta in platea).
Il mito di Medea
Una libera riscrittura del mito di Medea, che porta allo spettatore la “tragedia dello straniero” anche grazie alla forza del mito greco. Qui va in scena la storia di una donna, una giovane migrante scappata dal proprio Paese e arrivata in Italia con la speranza-inganno di un futuro migliore. Una Medea che si ritrova a battere marciapiedi, schernita dall’uomo che, invece di amarla, la sfrutta senza pietà. Un titolo che cambia "via" a seconda della città in cui va in scena - perché il dramma è che ogni città ha una sua strada della prostituzione facilmente identificabile.
La scelta scenografica
"Abbiamo scelto un furgone perché per le prostitute rappresenta il luogo del loro mestiere: di solito sono roulotte, auto, furgoni abbandonati. Il furgone al contempo conserva quella caratteristica un po' ipocrita da gita che simboleggia alcune dinamiche di immigrazione"", spiega Borgia. "L'idea, poi, nasce da un'esperienza: la strada che io e l'attrice Elena Cotugno facevamo per andare a teatro, la strada della prostituzione, da Barletta a Corato", continua. "Ci siamo resi conto di attraversare un mare di ipocrisia e di indifferenza in relazione problema: la prostituzione non è un problema di costume, ma di schiavitù. Quindi abbiamo iniziato ad approfondire e siamo entrati un po' più nelle dinamiche. Per gli spettatori inizia come un gioco, ma ne escono arricchiti come da un viaggio", conclude.
Le difficoltà "tecniche"
Non c'è un precedente: è uno spettacolo "viaggiante durante". Borgia si è dovuto districare nei meandri del codice stradale, seguendo tutte le leggi per mettere in sicurezza lo spettacolo: "è come se fosse una gita turistica, dove l'attrice è la guida e gli spettatori i turisti", ci spiega. Palco e platea si fondono, dunque, per questo spettacolo “in itinere”: la compagnia ha molto interesse nella tematica, che continua ad approfondire grazie ad associazioni che si occupano del recupero di queste donne sfortunate.
Altro giro, altra corsa
Finita la performance si ritorna al Libero, dove alle 21 va in scena “Sud-Orazione”, altra produzione della compagnia. E’ la storia di un intellettuale meridionale che, a causa di un imprevisto, è costretto a ritornare al Sud, luogo natio ma da lui stesso sempre criticato: ne esce un testo comico che assume i contorni di un trattato antropologico. Per chi volesse vedere entrambi gli spettacoli, entrambi i biglietti partono da 27 euro totali.