A poco più di un anno dalla scomparsa improvvisa del cantautore, il Teatro dell'Archivolto di Genova gli dedica uno spettacolo tributo. A partire dalle sue parole e dalle sue canzoni.
"Socio, compare, fratello che non mi è capitato in famiglia e che ho cercato intorno": così lo scrittore Erri de Luca definisce Gianmaria Testa nella commossa prefazione a "Da questa parte del mare", il libro di memorie del cantautore, uscito per Einaudi purtroppo postumo, a poco più di un anno dalla sua scomparsa.
Ed è proprio a partire dal libro, dalla sua geografia di storie, che prende le mosse lo spettacolo teatrale in allestimento al teatro dell'Archivolto di Genova.
Il ricordo degli amici
Debutterà giovedì sera alle 21,00 presso la Sala Mercato questa sorta di spettacolo tributo, recital, o meglio - come amano definirlo Giorgio Gallione e Giuseppe Cederna, rispettivamente regista e interprete - questo sentito omaggio di due amici che si sono cimentati con l'impresa - non facile - di tradurre in immagini, luci, gesti scenici quell'articolata raccolta di storie, pensieri, aneddoti che l'artista ha raccolto sul suo album più complesso e articolato, forse il più cantautorale: Da questa parte del mare, una sorta di ricostruzione di un "universo poetico" in cui dominino, tra gli altri, i temi del viaggio e della lontananza, delle radici e del concetto di straniero.
Il viaggio, il ricordo, la poesia
Ecco allora che da quella che Erri de Luca definisce a ragione "non un'autobiografia, bensì una multigrafia" nasce uno spettacolo dall'approccio narrativo e filologicamente fedele allo spirito dell'autore, una pièce in viaggio e per il viaggio che a Gianmaria Testa sarebbe piaciuta, appassionato narratore qual era del suo girovagare per l'Europa tra tour e concerti. E' l'artista che si riconosce gagé e cittadino del mondo ad affiorare sul palco, è una memoria vivida, limpida e autenticamente ricca di storia che ci fa riflettere sui temi delle migrazioni contemporanee, di un pianeta cosmopolita e diviso. Un omaggio insomma: un affresco vivido e ben riuscito che senz'altro non può restituirci l'artista da vivo, ma ha il merito di rappresentarlo al meglio di come ci piace ricordarlo e di come, speriamo, anche lui amerebbe essere raccontato.