Musica sull'abisso è un progetto di grande suggestione concepito da Antonio Ballista per celebrare la Giornata della Memoria nella stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti dell'Università La Sapienza di Roma.
Musica sull’abisso è un progetto di grande suggestione concepito da Antonio Ballista per celebrare la Giornata della Memoria nella stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti dell'Università La Sapienza di Roma. Il titolo fa riferimento alla tragedia delle due guerre della prima metà dello scorso secolo. I brani in programma, alcuni dei quali brevissimi, quasi aforismi, seguono il filo rosso dettato da tre movimenti del Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, scritto ed eseguito durante la prigionia in un campo di concentramento. La critica al militarismo degli anni della prima guerra mondiale caratterizza il brano sarcastico di Alberto Savinio e la marcia di Stravinskij, mentre le miserie della guerra sono efficacemente espresse dai riconoscibilissimi brani di Debussy. La ricerca di serenità nella tragedia si rileva in Weisst du es noch? da La principessa della Czardas di Kalman. Maurice Ravel, con Deux melodie hebraique del 1914, si ribellava all’antisemitismo diffuso che poi ebbe il suo culmine nella Shoah, di cui è eloquente testimonianza Wiegala, struggente ninna-nanna di Lise Weber che lasciò la vita in un campo di sterminio in cui aveva cercato di alleviare le sofferenze dei bambini detenuti.
Nella seconda parte della serata è stata eseguita Histoire du Soldat, la famosissima opera da camera di Igor Stravinskij con l’adattamento di Peppe Servillo che, con la consueta grande maestria, ha prestato il suo suggestivo declamato, talvolta con inflessioni napoletane, al Soldato protagonista. Il Diavolo, che si presenta sotto panni diversi, ingaggia con il Soldato una lotta fatta di promesse e inganni, in un clima di incertezza e minacce che cerca di impedire in ogni modo la realizzazione di una vita serena. Protagonisti della serata sono stati i musicisti dell’Ensemble Berlin, perfetti interpreti del clima drammatico e un po’ espressionista dei brani presentati, efficacemente diretti da Antonio Ballista che ha anche suonato da par suo il pianoforte. Grande suggestione dalla voce di Lorna Windsor che ha regalato numerosi brividi al folto pubblico dell’Aula Magna della Sapienza, ripagati con intensi e commossi applausi.