La XIX edizione di Fabbrica Europa inaugura il 3 maggio al Teatro della Pergola con Wim Vandekeybus, danzatore, coreografo, regista, film maker fiammingo, conosciuto e amato per le sue creazioni esplosive caratterizzate dalla grande fisicità delle azioni danzate e da suoni e immagini video di grande effetto.
Vandekeybus celebra 25 anni di attività con il nuovo lavoro, in prima nazionale, Oedipus/Bêt Noir, definito dallo stesso coreografo “un percorso da vivere come in un film, ti affascina, ti coinvolge, ti cattura, ti commuove. Lo ami e lo odi al tempo stesso”. Il drammaturgo Jan Decorte ha fatto della tragedia greca di Sofocle un adattamento incisivo, non convenzionale e davvero personale. Vandekeybus lo porta in scena con una forza e un impatto travolgenti, grazie alla compagnia Ultima Vez e a un cast di 16 tra danzatori, attori e musicisti.
Ed è proprio Vandekeybus a vestire i panni di Edipo: “Mi piace molto prendere parte alla mia produzione: è il modo migliore per difendere il proprio lavoro”. Oedipus/Bêt Noir è un vero e proprio viaggio visuale, fisico, letterario e musicale in cui l’audacia del testo si combina, a ritmo serrato, con scene danzate energiche, quasi brutali, com’é nello stile di Vandekeybus.
Dopo Bêt Noir (2006) e Black Biist (2009), per il coreografo fiammingo è la terza immersione nell’Edipo Re di Sofocle. La nuova creazione di Wim Vandekeybus è uno spettacolo di danza molto teatrale, quasi cinematografico, con uno straordinario cast di 16 tra danzatori, attori, musicisti che interpretano mirabilmente il mito tragico di questo antieroe che, inconsapevolmente, uccide suo padre e sposa sua madre.
In Oedipus/Bêt Noir, Vandekeybus si misura con la versione molto particolare, torva e anticonvenzionale dell’Edipo che Jan Decorte ha firmato nel ‘99. Il drammaturgo ha trascritto l’essenza stessa della tragedia sofoclea in un meraviglioso linguaggio poetico, quasi “infantile”, di straordinaria bellezza. Vandekeybus ha scelto una messa in scena senza artifici né espedienti, ma diretta e penetrante. La scrittura densa e concisa di Decorte dà infatti al coreografo la possibilità di trasformare in danza e in musica le tensioni del subconscio.
Sulla scena, un vasto spazio vuoto, con a destra una quadrettatura di corde, tese in verticale: raffigurano una luna sulla quale si stagliano i tratti della Sfinge, simbolo del compimento della funesta profezia. Un scenario semplice ma originale che contiene già tutti gli elementi dello spettacolo a venire: visuale, intuitivo, metaforico. I quadri coreografici sono come la faccia nascosta del racconto originario. Mostrano ciò che non si mai è osato guardare e fanno emergere l'aspetto irrazionale delle angosce che attraversano la pièce.
Estetica del conflitto. Due persone, due corpi distinti, è la dualità, l'impossibilità della fusione, la frustrazione della coesistenza. Questa energia di attrazione-repulsione tra i corpi dei danzatori si sente chiaramente. Il rapporto con l'altro si esprime come motivo centrale dello spettacolo.
Sempre tra tensione e rilassamento, il movimento si manifesta nella sua trivialità. Gesti bruschi, impatti, spostamenti a raso terra, i danzatori si spingono, si lanciano, si dondolano. I corpi si sfregano, si torcono, si disarticolano. La contrazione è palpabile.
La narrazione inizia nel momento in cui l’assassinio ha già avuto luogo e il coreografo inserisce dei flashback tra i frammenti testuali: le scene primitive, rituali, turbinose e vorticose degli intermezzi danzati sanno evocare i temi propri della tragedia: ricchezza, potere, decadenza, incesto, malvagità…
Vandekeybus stesso interpreta il ruolo di Edipo, affiancato dai noti attori Cary Wijs, Guy Dermul e Willy Thomas. “Il mio Edipo non è per nulla un intellettuale. E’ un po’ naïf, un ragazzo selvaggio che ha una moglie più vecchia. (…). Lavoro su idee che mi affascinano… Edipo è una storia d’amore, di potere, di destino, ma è anche una storia di lotte. Una pièce senza lotta non è bella da mettere in scena!”.
I nove talentuosi danzatori di Ultima Vez, collaboratori stabili del versatile coreografo, si misurano con salti, cadute a terra e prese aeree che ne esaltano la bravura, la dinamicità e il grande impegno fisico e interpretativo.
Dopo precedenti collaborazioni, Vandekeybus si lancia in una nuova avventura con Elko Blijweert. A questo virtuoso della chitarra è affidata la direzione musicale, affiancato da due famosi musicisti, il bluesman Roland Van Campenhout e il batterista Jeroen Stevens. Il risultato è una partitura sonora live di grande suggestione che fa da espressivo e trascinante contrappunto alle parti danzate e recitate.
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