Teatro

Palermo, il Conservatorio 'V. Bellini' celebra i quattro secoli di attività

Palermo, il Conservatorio 'V. Bellini' celebra i quattro secoli di attività

Un avvincente calendario di eventi vedrà protagonista il noto Ente palermitano, tra i più antichi d'Europa, sempre al centro della scena culturale italiana ed internazionale dal 1617.

Presentata in anteprima alla presenza delle massime cariche cittadine e dei dirigenti dell’Ente musicale, la stagione del quattrocentesimo anniversario del prestigioso Conservatorio ‘V. Bellini’ di Palermo inizierà con due fuori programma: un concerto ‘sensoriale’, fondato sulle imprevedibili  interazioni tra arti afferenti alle diverse sfere percettive -curato dagli architetti Aldo Li Bianchi e Laura Galvano- che avrà luogo nei locali del conservatorio il 4 marzo; e la performance per il venticinquesimo anniversario del Coro di voci bianche, diretto da Antonio Sottile alle ore 19 presso il Teatro Massimo di Palermo.

Sarà soltanto il primo avvio  di una sequenza di manifestazioni che si avvicenderanno fino al dicembre 2017 nei luoghi più suggestivi del centro storico del capoluogo siciliano: oltre al Teatro Massimo, tradizionale sede dei principali concerti cittadini, il Politeama Garibaldi, la Chiesa del SS. Salvatore, il Real Teatro di S.Cecilia, l’Oratorio di S. Cita e la Sala Scarlatti all’interno dello stesso conservatorio. Un’occasione, quest’ultima, per conoscere meglio l’avventurosa storia dell’edificio che ospita attualmente i musicisti, ricostruito quasi del tutto dopo i bombardamenti del 1943 nel medesimo luogo della fondazione, nei locali annessi alla Chiesa di S.  Maria dell’Annunziata.

Inizialmente, infatti, il conservatorio fu pensato come luogo di assistenza per i bambini orfani e indigenti, cui si insegnava l’arte del canto per farne futuri salmodianti negli offici religiosi. Presto la fama dei ‘musicanti palermitani’ varcò i confini dell’isola, inducendo i governanti borbonici dell’epoca a trasformare la struttura in un istituto adibito esclusivamente all’insegnamento musicale. Ed il nuovo ente, così costituito, mantiene tuttora un’essenziale vocazione solidale, portando ogni anno i suoi concerti nelle scuole dei quartieri più disagiati di Palermo nonché nella Casa Circondariale ‘Pagliarelli’, dove ha di recente avuto luogo il Concerto di Natale: tutte valide iniziative volte ad abbattere i pregiudizi intorno a certa musica, spesso considerata ‘difficile’ o elitaria, favorendo nel contempo la sensibilizzazione del vasto pubblico.

Il debutto ‘ufficiale’ delle manifestazioni avverrà con il Concerto del 6 marzo (ore 20.30) al Teatro Massimo, occasione in cui si potranno riascoltare due Cantate inedite di Gaetano Donizetti (Cessate! Pria che riprodur si vegga e Salve o terra, che altèra ne vai) eseguite per la prima volta nel 1825 al  Real Teatro Carolino di Palermo e poi dimenticate a seguito  dello smarrimento delle partiture nella tradizione manoscritta.  Fogli sparsi miracolosamente rinvenuti dal bibliotecario Dario Lo Cicero nell’archivio del conservatorio, quindi sottoposti ad una doverosa fase di studio e revisione a cura dei musicologi Philip Gosset e Vito Mandina.
Ancora nella serata di apertura, a completare il programma, l’ouverture della Norma di Bellini e il Concerto per archi  in memoria di Bob Kennedy, scritto nel 1986 da Eliodoro Sollima,  nella cui interpretazione si cimenteranno alcuni celebri ex allievi: il mezzosoprano Chiara Amarù, il tenore Giulio Peligra e il basso Ugo Guagliardo, con l’accompagnamento del Corpo orchestrale e coristico dello stesso Conservatorio Bellini e la direzione di Loris Capister.

Molti di costoro hanno proseguito la carriera sulle scene internazionali (i soprano Desirée Rancatore, Jessica Nuccio e Gabriella Costa, quest’ultima specializzata nel repertorio barocco,  il clarinettista Calogero Palermo, il virtuoso del violino Andrea Obiso e Massimo La Rosa, primo trombone della Cleveland Orchestra) e si esibiranno nel prosieguo della rassegna, che, tra gli altri, riserverà numerosi appuntamenti alla musica barocca ed in particolare alle migliori pagine di Alessandro Scarlatti -cui Palermo diede i natali- adattate, curate ed eseguite dall’omonimo Ensemble di strumenti antichi. E  proprio al celebre compositore barocco, su proposta del presidente Gandolfo Librizzi, sarà prossimamente intitolato lo stesso Conservatorio, all’insegna di un restyling in cui la forma -mai come in questo caso- si fa sostanza, e diventa il tramite per tenere desta l’attenzione dei palermitani rispetto alla tutela del panorama culturale cittadino.

Tra le manifestazioni collaterali, spicca quest’anno la scelta di fare base al Conservatorio di Palermo per l’International Rostrum of Composers, competizione riservata ai giovani compositori contemporanei, bandita dall’International Music Council di Parigi e co-finanziata dalla Comunità Europea nell’ambito del progetto Creative Europe: un’iniziativa in auge dal 1954, in grado di individuare, in ogni periodo, i maggiori talenti musicali nascenti (tra i premiati famosi, Nono, Castiglioni, Dusapin, Esa-Pekka Salonen, Ligeti, Kurtàg, Donatoni, Britten e Penderecki). Al termine delle prove concorsuali i concorrenti saranno giudicati da quaranta importanti radio europee, per l’occasione in trasferta a Palermo dal 16 al 19 maggio 2017; le opere migliori saranno quindi eseguite dagli allievi al Palais des Beaux Arts di Bruxelles.

Tutto questo, semmai ve ne fosse bisogno, sottolinea l’estro creativo del Conservatorio Bellini, un luogo dove le attività didattiche, nel corso dei secoli, si sono configurate come  la risultante di un continuo processo di ricerca e rinnovamento ideativo, di una tensione al miglioramento, che dalle piccole realtà locali si apre al confronto con il mondo.