Dal 5 al 20 marzo torna in scena ai Teatri di Vita "Is, Is Oil", spettacolo di Andrea Adriatico, ispirato all'opera incompiuta di Pasolini "Petrolio": una riflessione sulle trasformazioni sociali e antropologiche dell'Italia fra gli anni'50 e'70, un'analisi delle dinamiche di potere, uno scavo nei meandri dell'eros, e un omaggio a Pasolini a 40 anni dalla morte.
Andrea Adriatico porta in scena una riflessione teatrale ispirata a Petrolio, l’opera incompiuta di Pier Paolo Pasolini. Dopo il successo del debutto, avvenuto lo scorso novembre a inaugurazione delle manifestazioni per i 40 anni dalla morte di Pasolini, lo spettacolo Is, Is Oil ritorna in scena sabato 5 marzo - nel giorno dell’anniversario della nascita dell’artista e intellettuale, avvenuta 94 anni fa - con repliche fino a domenica 20 presso i Teatri di Vita.
Lo spettacolo è inserito in Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna – Progetto speciale promosso da Comune di Bologna e Fondazione Cineteca di Bologna, nell’ambito delle iniziative Pasolini 1975/2015 riconosciute dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Andrea Adriatico torna a confrontarsi con Pasolini, dopo oltre 10 anni dall’acclamato allestimento della tragedia Orgia, con una personale rilettura della sua opera incompiuta. Un vastissimo e folgorante affresco simbolico dell’attualità, nel quale Pasolini racconta la grande trasformazione antropologica degli italiani fra gli anni 50 e gli anni 70, così come le grandi manovre occulte che intrecciano affarismo, mafia e politica. Pier Paolo Pasolini iniziò a scrivere Petrolio nel 1972 come un grande poema narrativo strutturato per “appunti”, utilizzando diversi linguaggi: la narrativa letteraria, l’inchiesta, l’epica mitologica, la poesia, e ancora lettere private, ritagli di giornale, fotografie; al momento della morte, nel 1975, Pasolini aveva scritto circa 500 pagine, che costituiscono solo una parte del gigantesco progetto complessivo.
Petrolio è l’intreccio di diverse narrazioni. E’ la storia dell’ingegnere Carlo, che si sdoppia nel sociale Carlo di Polis e nel sensuale Carlo di Tetis, ciascuno dei quali modifica la propria anatomia sessuale assumendo i caratteri femminili e inoltrandosi in una riscoperta oltraggiosa del sesso. Ed è la storia dell’Eni, il colosso petrolifero italiano, che gestisce la principale fonte di energia, tra gli intrallazzi politici e la grande criminalità: nelle pagine, dietro nomi inventati, si possono facilmente individuare le figure di Enrico Mattei (la cui morte è stata uno dei grandi misteri italiani) e del suo potentissimo successore Eugenio Cefis, così come di Giulio Andreotti e altri notabili dell’Italia dei primi anni ’70. E infine, Petrolio è anche la serie di visioni esoteriche o mitologiche, che interpretano in grandi affreschi visionari le metamorfosi epocali della società italiana in corsa verso il consumismo e l’omologazione di massa, così come la grande sfida del mondo globale in cui i destini dell’Italia e dell’Occidente sono intimamente connessi con la politica medio-orientale e la grande sfida del controllo del petrolio.
Lo spettacolo, prodotto da Teatri di Vita, ricuce alcuni dei mille fili di cui è intessuto il romanzo, ponendosi al tempo stesso come una riflessione sulle trasformazioni sociali e antropologiche dell’Italia, una analisi delle dinamiche di potere, un attraversamento delle mitologie, uno scavo nei meandri dell’eros, e un omaggio a Pasolini a 40 anni dalla morte del più lucido intellettuale italiano del dopoguerra. Insomma, una Visione per Appunti, come il poema interrotto, che ci conduce tra l’Italia, il Medio Oriente e altri orizzonti, seguendo la puzza di petrolio e di sesso.
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