Peppe Servillo ed i Solis String Quartet hanno animato, per il Festival delle Ville Vesuviane, la prima delle tre giornate con cui la XXVI edizione della rassegna ha celebrato l’anniversario della nascita di Giacomo Leopardi (29 giugno), con un concerto nella Villa delle Ginestre, sulla collina dei Camaldoli di Torre del Greco (Napoli), ovvero nel luogo in cui il poeta soggiornò e compose le liriche “La Ginestra” e “Il Tramonto della Luna”.
La location allestita nella Villa, il “Teatro di verzura”, è un insediamento originale che trova spazio fra i giardini e gli orti, con il palco e la platea che sembrano incastonati essi stessi nel verde, fra i colori che dal rosso del Vesuvio abbracciano il blu dell'intero golfo di Napoli, creando uno scenario che ricorda i migliori anfiteatri della Magna Grecia che sfruttavano allo stesso modo gli scenari naturali. La Villa delle Ginestre, patrimonio unico della memoria leopardiana e dell’identità culturale italiana, è stata riconsegnata alla collettività con un restauro conservativo che ha messo in evidenza la presenza di Leopardi (con la stanza da letto conservata con gli arredi orginali) ed un percorso espositivo e multimediale dedicato alla vita e alle opere del recanatese, il che fa sperare che crescano i motivi di attrazione, le iniziative culturali e le occasioni di godere di posti benedetti dalla natura come questi (qui il teatro all'aperto conta 400 posti), che meritano un più largo utilizzo come spazi per il teatro e la musica.
Servillo ha portato sotto al Vesuvio il suo concerto classico napoletano “Spassiunatamente”, 22 brani che mettono insieme Raffaele Viviani e Libero Bovio, Giovanni Ermete Gaeta (conosciuto come E. A. Mario) e Renato Carosone, un repertorio che nasce “dettato dall'istinto e dai gusti di ognuno di noi, non troppo celebrale e studiato”, come spiega Servillo, già interprete degli Avion Travel, ed il risultato è l'assenza di artificio e di inutili ornamenti per un lavoro che lega la sua voce, a volte malinconica ed altre pigra quanto sofisticata, leggera come il fraseggio del vento sotto al Vesuvio, agli arrangiamenti degli archi dei Solis, dei quali si sente un lavoro appassionato nel ricercare i temi salienti di un repertorio universale, un'operazione che dimostra come ci sia sempre qualcosa da interpretare anche nel mondo dei classici.
Dopo l'elegante performance, il festival chiuderà l’edizione con la sezione “La Grande Musica”, spostandosi nella “grande Arena” del Parco sul Mare della Villa Favorita a Ercolano, capace di oltre 2500 spettatori, fra canzone d’autore e musica pop. Per il programma completo, visitare il sito internet www.festivalvillevesuviane.it oppure www.villevesuviane.net.