Dal 19 gennaio al 12 febbraio in scena al Teatro Strehler "Pinocchio", con la regia di Antonio Latella, la prima in una produzione del Piccolo Teatro.
Antonio Latella è per la prima volta regista di uno spettacolo prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, "Pinocchio", in scena in prima assoluta al Teatro Strehler, dal 19 gennaio al 12 febbraio 2017.
Il Piccolo chiama il suo talento alla sfida con una figura universale che appartiene a tutti e di cui tutti coltivano una memoria propria, quasi esclusiva. Ma non sarà una fiaba. Tutt’altro che ‘romanzo per bambini’, nel suo adattamento per la scena dell’opera di Collodi, Latella si pone davanti al burattino di legno cercando uno sguardo depurato dalle infinite interpretazioni depositatesi per 135 anni; cercando, se esiste, quel che finora non è stato visto. “Non so quale Pinocchio racconteremo”, ammette Latella, sollecitando la propria ‘curiosità’ di artista e l’attesa di tutti. Ma un punto di partenza è sicuro: la menzogna e delle menzogne degli adulti, Pinocchio fu abilissimo apprendista.
Inoltre, aggiunge Latella: “Non so quale Pinocchio racconteremo; se lo sapessi sarebbe questa la prima menzogna da cui iniziare. Penso che Pinocchio appartenga a tutti, grandi e piccini, come ognuno di noi ha la sua idea di Pinocchio, in quanto egli risponde a ciò che noi stessi siamo o siamo stati, o a ciò che avremmo voluto essere. In questa appartenenza, in questa memoria condivisa risiede l’universalità del nostro personaggio, che proprio in quanto non esiste risulta più vero del vero [...] Sarà l’artificio del teatro, ancora una volta, a svelarci con il suo raffinato mentire la verità.”
Anche il Direttore del Piccolo Teatro, Sergio Escobar, ha espresso la sua opinione su Pinocchio: “Quello con Antonio Latella e Pinocchio è stato un vero incontro, non certo la semplice commissione di uno spettacolo a un regista che stimo molto. Pensavamo a questo titolo da anni e quando ne ho parlato con Latella mi ha detto che anche lui stava facendo la stessa cosa. Dunque, grande entusiasmo condiviso [...] Se la favola crea un linguaggio che tramanda - nasconde nel testo - il teatro sta dalla parte del ‘balbettio’ di Pinocchio che scopre le parole del mondo; il teatro affronta ‘lo scandalo del dire’ cercando una nuova lingua, un linguaggio che sia una ‘bugia vera’ non una menzogna morta. “Vedrai quante belle bugie vere racconteremo”, mi disse Antonio Latella quando decidemmo insieme per Pinocchio.”