Teatro

Presentata la nuova stagione del Teatro Due di Parma

Presentata la nuova stagione del Teatro Due di Parma

Tredici nuove produzioni, dodici riprese, quindici titoli di ospitalità per trenta recite, oltre duecento recite di produzione: questi i numeri della Nuova Stagione 2015/16 di Fondazione Teatro Due.

Tredici nuove produzioni, dodici riprese, quindici titoli di ospitalità per trenta recite, oltre duecento recite di produzione: questi i numeri della nuova stagione 2015/16 di Fondazione Teatro Due
presentata sabato scorso in conferenza stampa dal direttore Paola Donati. La direzione artistica propone con entusiasmo per la nuova stagione un’offerta culturale fortemente in sintonia con istanze e progetti legati alla contemporaneità in tutti i suoi aspetti. Il fine dichiarato è quello di ribadire l'impegno nel proporsi come punto di riferimento culturale non solo per la città, ma per tutto il dibattito europeo.

Destinazione Europa? è non a caso il titolo, oltre che il tema, di una delle importanti iniziative in programma: il convegno di European Theatre Convention, network di teatri europei che per l’anno 2015 ha scelto la Fondazione Teatro Due come sede per la sua assemblea. Destinazione Europa? Certo, contraddizioni incluse: a partire da questo macro-tema si articola l’attività del Teatro Due il cui programma, ricco di incontri e avvenimenti oltre che di spettacoli risponde esaustivamente ai noti, ma non sempre scontati, obblighi per i teatri pubblici di portare avanti contemporaneamente produzione, ospitalità e sostegno alla drammaturgia.

Ad aprire la stagione sarà un approfondimento sulla Grecia, culla della democrazia mondiale e scenario tormentato della Storia presente: il focus comprenderà lavori come Madre di cane, per la regia di Stavros Tsakiris in prima nazionale il 5 novembre; il 7 Novembre, nell’arco di un’unica serata saranno in scena Aiace, Agamennone, Oreste e Delfi di Ghiannis Ritsos, uno dei massimi poeti greci del nostro tempo.

L’Assemblea Generale di ETC-European Theatre Convention, ospite a Parma dal 12 al 15 novembre, accanto alle conferenze e alle tavole rotonde cui parteciperanno importanti personalità della politica culturale europea, proporrà uno spaccato delle produzioni di repertorio del Teatro Due: Le Rane di Aristofane, Max Gericke di Manfred Karge con Elisabetta Pozzi e Line di Israel Horovitz, nonché al debutto di Horizon di Manfredi Perego. A inaugurare i lavori il concerto dell’Orchestra Europa Galante, diretta dal M° Fabio Biondi con musiche di Bach, Vivaldi, Telemann e Geminiani.

Frutto delle relazioni intessute in seno a ETC debutterà in prima nazionale (il 27 novembre) Drakula diretto dal regista serbo András Urbán, che Fondazione Teatro Due ha prodotto insieme al Teatro Nazionale Croato di Zagabria e al Teatro Sloveno di Maribor.

Alla luce della contemporaneità di cui si fa portatore, anche Carlo Goldoni sarà al centro della riflessione per la precisione d’analisi e la sferzante ironia con la quale questo autore commentava la società:
commento e una critica che sarebbero utilissimi nel discorso politico odierno. Di qui la dedica che Fondazione Teatro Due fa a Goldoni, con la messa in scena de La Locandiera di Walter Le Moli con l’Ensemble Stabile degli attori del Teatro Due. Di altrettanta attualità è il lavoro della Popular Shakespeare Kompany che affronta Il Bugiardo per la regia di Valerio Binasco.

Numerose altre le produzioni in programma: il surreale e paradossale John and Joe di Agota Kristof;
Signorina Julie di August Strindberg, Girotondo di Arthur Schnitzler, Pazzo d’amore di Sam Shepard, Teatro Minuto di Juan Mayorga e Triste, Solitario y final titolo provvisorio, creazione di Gigi Dall’Aglio e Roberto Abbati.

Sul versante ospitalità, alcune delle esperienze sceniche più significative del momento: Nessi di Alessandro Bergonzoni, Gabbiano di Cechov con la regia di Carmelo Rifici, Ti regalo la mia morte Veronika di Antonio Latella, La Prova di Pascal Rambert, Morte di un commesso viaggiatore di Miller, diretto da Elio De Capitani, Il Vantone di Pier Paolo Pasolini con Ninetto Davoli e la regia di Federico Vigorito, Some Girl(s) di Neil Labute diretto da Marcello Cotugno e Tre Alberghi di Jon Robin Baiz con la regia di Serena Sinigaglia.

Ricco ed impegnato, il programma dell'appena nominato TRIC raccoglie seriamente la responsabilità che la nomina porta con sé; a questo proposito, il direttore Paola Donati durante la conferenza stampa di apertura ha sottolineato come la Fondazione abbia presentato ricorso contro il Ministero dei Beni e Attività culturali: “(…) perché il decreto che ci ha riconosciuto unico TRIC (Teatro di Rilevante Interesse Culturale) dell’Emilia Romagna è pervaso da uno spirito liberticida rispetto alla creazione artistica. Algoritmi e formule sono strumenti di massima arbitrarietà, che danno un ottimo alibi alla politica e alla burocrazia per nascondersi dietro all’apparente oggettività numerica.”

Si legge inoltre nel comunicato stampa: “Le théatre est dû au public”: Il teatro è dovuto al pubblico, diceva Jean Vilar; allora ripartiamo da un desiderio semplice, fragile e insostituibile che, certo, da solo non basta a superare la paura, ad affermare la centralità dei bisogni immateriali degli esseri umani."

Al centro della riflessione c'è il teatro come luogo dove si va per la voglia di pensare e di ricordarsi di se stessi: per la voglia di sentirsi più vivi.