Dal 20 al 22 Maggio, al Teatro Orione andrà in scena il Musical ispirato alla serie manga, un cult degli anni 80. Tra gli interpreti, Brunella Platania che ha raccontato a Teatro.it il suo ruolo in questo progetto.
Si preannuncia un evento epico quello presentato al Teatro Orione. Ispirato al soggetto del Manga 'Lady Georgie' e basato sulla novella scritta dall'autore nipponico Mann Izawa, Georgie Il Musical - Love Story è un'idea di Claudio Crocetti che diventa prima una sua sceneggiatura e successivamente libretto di libretto di Diego Ribechini e musiche del Maestro Tiziano Barbafiera.
Dal 2009, anno in cui Crocetti ha inizito a trasformare un'idea in realtà, Georgie il Musical ha nel corso del tempo fissato diverte tappe. Nel dicembre del 2013 tutti i brani del Musical sono stati raccolti in un CD realizzato a scopo promozionale, autoprodotto tramite Crowdfunding e Patrocinato da AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue sostenitore del progetto da sempre.
Gran parte degli artisti che hanno dato la loro voce ai personaggi del cd saranno in scena al Teatro Orione per tre repliche In primis Brunella Platania che, oltre ad interpretare Mary Buttman (madre di Georgie) svolgerà anche il ruolo di Vocal Coach e di Supervisione alla “Stage Performance” e Enrico D'amore che, oltre ad interpretare il ruolo di Abel Buttman, svolgerà il ruolo di Vocal Coach.
Nel 2016 finalmente, la possibilità di metterlo in scena. Sul palco diciotto performer e dieci ballerini saranno diretti e coreografati da Marcello Sindici. Oltre a Platania e D'Amore, si esibiranno professionisti quali Elisabetta Tulli, Flavio Gismondi, Dario Inserra e Claudia Cecchini.
Un evento atteso quello di 'Georgie Il Musical - Love Story' per la valenza non solo emotiva per gli appassionati del genere ma (come ha tenuto a sottolineare Crocetti) per la possibilità che ha di trattare tematiche sociali quali l'immigrazione.
Alcuni professionisti, proprio per contribuire alla resa di questa sfida trasformando il lavoro in qualcosa di unico, sono stati coinvolti anche in altre aree e competenze. Artisti come Brunella Platania che affronteranno il ruolo in scena, sessioni di Vocal Coaching e Supervisione alla 'Stage Performance'. Con Teatro.it ha approfondito con lei alcuni aspetti del suo lavoro.
Triplo ruolo per questo musical: protagonista in scena, vocal coach e supervisione alla stage performance. Come procede questo lavoro 'associato' di attrice, formatrice e (per alcuni versi) aiuto regista?
Triplicata ma con entusiasmo e tranquillità, considerando che questo cast è composto da performer straordinari per cui il ruolo di vocal coach (che svolgo insieme ad Enrico d'Amore) consiste non certo nel fatto di dare indicazioni tecniche a colleghi che non ne hanno bisogno, ma indicazioni interpretative nell'espressione cantata del personaggio dal momento che conosciamo l'opera dall'inizio della sua creazione. Il lavoro di supervisione alla stage performance (per alcuni versi appunto un aiuto regia) è quanto di più stimolante possa fare un'attrice che ha già mosso i primi passi nell'ambito registico, perché mi dà la possibilità di mettermi al servizio degli altri attori nella ricerca del personaggio e delle relazioni visibili e invisibili tra i vari caratteri.
La mia personale ricerca sul personaggio della mamma adottiva di Georgie è invece cominciato tempo fa, già dalla realizzazione del cd perché i brani di Mary già la raccontano e caratterizzano in tutta la sua umanità completa, forte e fragile al tempo stesso, una donna che per protezione non riesce ad aprirsi e ad accogliere quella che poi è e sente come sua figlia, ma che incolpa delle disgrazie di una vita di sicuro complicata in cui ha dovuto prendersi forse più pesi di quanti riuscisse a sostenere. Come faccio solitamente, cerco in altri personaggi letterari l'ispirazione e i colori da poter usare x definirmi come il personaggio, attingendo anche alla mia esperienza reale, a chi mi è specchio futuro ed è madre con tutti i suoi pregi e difetti. Mia madre, ad esempio.
Il ruolo di Mary Buttman. Sei stata madre in scena (ricordiamo ne I Promessi Sposi e Tutti al macello) in quale maniera stai caratterizzando il tuo personaggio?
Ho interpretato diverse madri di epoche diverse e di diversa connotazione letteraria e ho cercato, come sto cercando ora, di dar loro un'anima nuda e visibile, un abito adatto al contesto in cui si muovono, allineando le mie alle loro caratteristiche. Mary mette la sua famiglia sopra ogni cosa, ma si chiude per non soffrire, perché come noi donne, vede o crede di vedere di più e per questo maggiormente soffre.
Una generazione intera ha sognato con gli anime, quella del 1980, principalmente attraverso i cartoni animati. Pensi che oggi avrebbero lo stesso impatto, la stessa capacità di stimolare lo sviluppo delle emozioni?
Una bella domanda, difficile la risposta. La generazione degli anni 80 era ricettiva, piena di immaginazione, di stimoli. L'arrivo degli anime in tv trovò terreno fertile, le storie di personaggi animati che fossero i famosi robot o racconti di ispirazione letterarie o fantasy avevano su noi bambini adolescenti lo stesso effetto dei romanzi di formazione e come dici tu, ci accompagnavano nello sviluppo emotivo creando una reale familiarità ed entrando per lungo tempo nel quotidiano. Non so se i bimbi di oggi si innamorino più dei personaggi dei cartoni animati, io avrei fatto follie per Actarus. Credo che l'impatto ci sia ugualmente, ma il gusto della familiarità, dell'immedesimazione, del vivere insieme una lunga avventura credo sia un po' in estinzione, forse sostituito dal videogame? O ovattato da una realtà troppo veloce, troppo diversa , troppo critica.
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