Prestigiosa tournèe italiana al via per Il principe di Homburg, la co-produzione di Teatro Nuovo Giovanni da Udine e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, seconda regia “udinese” di Cesare Lievi.
Accolto al debutto del 12 ottobre 2011, sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Udine, con grande calore dal pubblico, lo spettacolo ha ricevuto lusinghieri apprezzamenti anche dalla critica teatrale nazionale e internazionale presente alla prima.
E ora tocca alle platee di nove città italiane, per un tour che riprende proprio dalla nostra Regione, il 9 marzo, sul palcoscenico del Teatro Comunale di Cormons (Gorizia), per poi mettersi in viaggio e toccare Torino, Fonderie Limone di Moncalieri (13-18 marzo), Reggio Emilia, Teatro Ariosto (21-22 marzo), Vicenza, Teatro Comunale (29-30 marzo), Sassari, Teatro Verdi (10-11 aprile), Cagliari, Teatro Massimo (13-15 aprile), Genova, Teatro della Corte (18-22 aprile), Milano, Teatro Elfo Puccini (24-29 aprile), Modena, Teatro Storchi (3-6 maggio).
Mettere in scena oggi Il Principe di Homburg di Kleist, non significa solo ricordarne il duecentesimo anno della morte, ma vuol dire fare i conti con la poesia e la sconvolgente, contraddittoria umanità di una voce drammatica tra le più alte del passato.
Al di là del prussianesimo di cui è imbevuto, c’è nel suo teatro qualcosa che parla con urgenza allo spettatore d’oggi? E se c’è, in che cosa consiste, e come si articola?
La nuova messinscena di Cesare Lievi – fra l’altro nella versione da lui stesso tradotta per la collana “I Meridiani” Mondadori - vuole rispondere a queste domande e per farlo si concentra non tanto sul dramma di chi si trova dilaniato tra sentimento e legge, libertà e obbedienza, inconscio e norma, ma sulla proposta kleistiana (tutta moderna) di una possibile soluzione: da ogni conflitto si esce grazie a un sogno. Non importa se è destinato a cedere e crollare sotto il principio di realtà, anzi.
Nella bella scena neoclassica, ma al contempo spazio sospeso e irreale, disegnata da Josef Frommwieser e illuminata da un maestro della luce come Gigi Saccomandi, vedremo dieci attori sempre in scena - riuniti in un cast che annovera Stefano Santospago, Ludovica Modugno, Maria Alberta Navello, Emanuele Carucci Viterbi, Lorenzo Gleijeses (nel ruolo del principe), Graziano Piazza, Fabiano Fantini, Sergio Mascherpa, Andrea Collavino, Paolo Fagiolo). Assieme danno vita, con la fluidità, la precisione e la vaghezza tipica dei sogni, a una vicenda fortemente drammatica e incalzante, in cui l’immaginazione (e l’inconscio che la determina) si confronta continuamente con la legge e l’ordine, rivelandosi forza fondamentale per decidere la vita, il suo senso e il suo destino. I costumi sono di Marina Luxardo.