Una signora del teatro italiano, Giuliana Lojodice, è la protagonista de La professione della signora Warren, una vera e propria prova d’attrice che condivide in scena – dal 13 al 18 gennaio al Teatro Carignano di Torino per la stagione dello Stabile – con Giuseppe Pambieri.
Si tratta di una professione di quelle che non si possono nominare nell’alta società inglese di fine Ottocento. Così, quando la giovane Vivie Warren (Federica Stefanelli), laureata a Cambridge e destinata a sofisticate frequentazioni, scopre che la ricchezza della madre viene dalle case di tolleranza di cui è tenutaria, vorrebbe immediatamente tagliare i ponti con le sue origini. Il prezzo da pagare però sarebbe troppo alto: le comodità, i privilegi e lo stesso futuro di Vivie sono infatti pagati da quel denaro “sconveniente”…
Scritta nel 1894, La professione della signora Warren è forse l’opera più celebre di George Bernard Shaw, ma anche quella dalla vita più travagliata: andata in scena per la prima volta nel 1902, subì immediatamente la censura vittoriana, che la bandì dalle scene fino al 1924. L’umorismo tagliente del drammaturgo irlandese affrontava un tema troppo scabroso per il perbenismo dell’epoca, trattando la prostituzione non come colpa individuale, ma come male sociale, conseguenza di una condizione femminile di sfruttamento e subordinazione.