L'Aula Magna del Politecnico di Torino apre le porte lunedì 28 settembre a "L'anima della folla", una curiosa performance teatral-musicale degli Ossi Duri nella quale, attraverso un software appositamente realizzato, gli spettatori decideranno l'andamento della messa in scena.
L’anima della folla è uno spettacolo musicale/teatrale in chiave rock, elettronica e jazz, basato su un’opera del futurista Francesco Balilla Pratella intitolata La teoria della musica. L’opera, inizialmente concepita con una funzione puramente didattica, costituisce ancora oggi interessante materia di studio per gli studenti dei Conservatori italiani, grazie alla sua intrinseca modernità.
Si tratta del primo esperimento al mondo di concerto interattivo, in cui il pubblico è invitato a partecipare attivamente alla “regia” della performance musicale, prendendo decisioni in tempo reale sul suo svolgimento, grazie all’utilizzo di tecnologie elaborate ad hoc. Infatti, le attuali tecnologie sono ormai in grado di consentire la creazione di un sistema a basso costo per la rilevazione e la gestione delle decisioni del pubblico in tempo reale, durante lo sviluppo della performance. Ed è in questa direzione che si muove un numero sempre maggiore di progetti a livello internazionale, segno della sentita necessità, da parte dei produttori d’arte, si allacciare un effettivo dialogo con il proprio pubblico.
L’idea è di per sé applicabile a qualunque contesto artistico. Gli ideatori de L’anima della folla hanno scelto di ispirarsi al movimento futurista, la più incisiva corrente artistica del Novecento, caratterizzata da una sfrenata sensibilità verso la ricerca ed il progresso.
Si immagini ad esempio un concerto che preveda l’improvvisazione. In tale contesto, il pubblico potrebbe decidere l’avvicendamento degli strumenti solisti e di quelli di accompagnamento, potrebbe esprimere una preferenza sulla durata degli assoli, sull’intensità e sul colore, realizzando quindi un arrangiamento collettivo in tempo reale. O ancor più semplicemente, decidere l’avvicendarsi dei vari brani in scaletta, sulla base della percezione di quanto è già stato eseguito. Esempi di interazione a cui si può facilmente arrivare unendo un sistema composto da access point, web server e vari terminali video sul palco ai dispositivi portatili ormai largamente diffusi come smartphone, tablet e computer.
“Una smart city non può non avere una smart live performance”, queste le parole di Giuseppe Virone, l’ingegnere e trombettista del progetto. Complici le strutture dei brani che, dotate di potenziali infinite diramazioni sapientemente create dal compositore Marco Tardito, permettono ai musicisti di passare fluidamente da un ritmo o, addirittura, da un genere all’altro.
Il progetto è realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito di Scene allo sBando, si avvarrà di tecnologie elaborate ad hoc dall’Istituto di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Al progetto partecipa inoltre l’Associazione Polincontri del Politecnico di Torino in qualità di ente cofinanziatore, che ha inoltre fornito supporto organizzativo.
Appuntamento lunedì 28 settembre alle ore 18 presso l'Aula Magna del Politecnico di Torino, in corso Duca degli Abruzzi 24. L'ingresso è libero. Per l'occasione, il concerto sarà arricchito da elementi di arte futurista e da macchine sonore molto coreografiche, per conferire all’intera performance una dimensione teatrale.