Un testo, affascinante e misterioso, di Penelope Skinner, in scena al Teatro Filodrammatici di Milano. Una produzione in collaborazione con Carrozzeria Orfeo, per la regia di Gabriele Di Luca e Bruno Fornasari.
Eigengrau è una parola tedesca e significa grigio di fondo.Lo stesso percepito dagli occhi quando sono immersi nella totale oscurità.
I protagonisti di questo testo di Penelope Skinner – una tragicommedia sulla solitudine e sul bisogno di relazioni autentiche - sono Tommaso Amadio, Valeria Barreca, Federica Castellini e Massimiliano Setti.
Rose è un’inguaribile romantica, si guadagna da vivere facendo la hostess in un karaoke bar e divide l’appartamento con Cassie, femminista e attivista politica. Le due si sono conosciute su Internet ed è chiaro fin da subito che non sono coinquiline ideali.
Rose, convinta di aver trovato l’amore, va a letto con Mark che, al contrario, ha solo bisogno di sesso e si presenta come il tipico “metrosexual” anaffettivo, disposto a qualunque cosa pur di sedurre una donna. Anche lui ha qualche problema col proprio coinquilino: Tim, un vecchio compagno di università che non riesce a trovare lavoro, custodisce in casa le ceneri della nonna appena morta e, forse, cerca soltanto qualcuno da accudire e da amare.
Tim e Cassie vengono inevitabilmente coinvolti nella storia di sesso/amore fra il riluttante Mark e la pressante Rose, col risultato che Mark viene affascinato da Cassie, mentre Tim si prende una cotta per Rose che, però, cerca solo di usarlo per riconquistare Mark. Il quartetto si ritrova così invischiato in una rete di auto-inganni che sembrano non avere fine.
Tra legami e tradimenti, affiorano le paure e le ossessioni di una generazione che pare non aver più nulla in cui credere. Il linguaggio stesso, fatto di frasi tranciate e quasi mai portate fino in fondo, sembra indicare come anche le parole abbiano perso la capacità di svelare e raccontare di sé all’altro.
Debutto il 26 novembre, al Teatro Filodrammatici di Milano, con repliche fino al 6 dicembre.