La voce di Mariano Rigillo e la musica di Paolo Vivaldi per la regia di Claudio di Palma omaggiano “Ferito a Morte” a cinquant'anni dalla pubblicazione. Lo scenario è Palazzo Donn'Anna, visto dai Bagni Sirena, residenza dallo spettacolare fascino di una rovina antica confusa fra i resti delle ville romane che caratterizzano il litorale di Posillipo e fra gli anfratti delle grotte.
Niente di meglio per evocare parole che riportano immediatamente allo scontro tra storia e natura che proporle, rilette attraverso una procedura teatrale, nei luoghi di cui raccontano.
Quale prologo per lo spettacolo che nascerà dal capolavoro di Raffaele La Capria, la serata è consistita in un suggestivo reading drammatizzato che ha visto il protagonista Mariano Rigillo leggere alcune pagine del romanzo che seguì dopo venticinque anni “Ferito a Morte, ovvero “La neve sul Vesuvio” che può, per l’appunto, essere considerato un antefatto. Undici racconti che ripercorrono, durante gli anni trenta-quaranta, le tappe dell'infanzia di Tonino, i genitori, lo zio, gli amici, e sullo sfondo il consolidamento del regime fascista, il consolidarsi del comunismo in Russia e la seconda guerra mondiale. Tonino finisce per distaccarsi dall'universo dell'infanzia e maturare la consapevolezza che i momenti spensierati sono rari come “la neve sul Vesuvio”.
Alla serata che ha registrato un più che entusiasta “tutto esaurito” era presente, acclamatissimi dal pubblico, Raffaele La Capria, accompagnato dalla moglie, l’attrice Ilaria Occhini
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