Teatro

RICCARDO MUTI inaugura la stagione lirica 2008/09 del Teatro Verdi di Pisa

RICCARDO MUTI  inaugura la stagione lirica 2008/09 del Teatro Verdi di Pisa

Con l’inizio dell’autunno riprendono anche le attività del Teatro Verdi. Il primo appuntamento, come da tradizione, è con la Stagione Lirica che quest’anno contempera l’esigenza di estremo contenimento del bilancio con la garanzia di quella qualità, ricerca culturale e valorizzazione di giovani artisti che sono la cifra caratteristica del Teatro di Pisa. Tre i titoli in programma, che toccano tre secoli di grande musica, il ‘700, l’800 e il ‘900. Un cartellone di qualità che si inaugura il 9 ottobre con “Il Matrimonio Inaspettato” di Paisiello diretto da Riccardo Muti e coprodotto dal Festival di Pentecoste di Salisburgo 2008 e Ravenna Festival. Salutato al recente debutto salisburghese da una “standing ovation” di tredici minuti, “Il Matrimonio Inaspettato” è un gioiello di grazia, una miniera di arguzie, di sussurri e impeti aristocraticamente contenuti. Inaugurare la Stagione con questa deliziosa rarità firmata da un Maestro come Riccardo Muti è per il Teatro di Pisa una scelta di prestigio, e doppiamente importante. Segna infatti il debutto della nuova Orchestra Cherubini, frutto delle accurate selezioni avviate a conclusione del precedente triennio formativo, e vede Pisa seguire passo passo il progetto salisburghese di Riccardo Muti facendo sì che l’ottimo Ritorno di Don Calandrino cimarosiano andato in scena con successo la scorsa stagione non rimanesse solo un evento ma fosse anche per gli spettatori pisani il primo tassello di un importante viaggio culturale e musicale. Secondo titolo in programma il “Macbeth” di Verdi (5 e 7 dicembre). Capolavoro centrale nella produzione verdiana, composto nel 1847 per il Teatro alla Pergola di Firenze (ma Verdi e Piave vi apporteranno poi diverse modifiche per le scene del Théatre Lyrique di Parigi dove sarà rappresentata nel 1865) Macbeth segna il primo incontro di Verdi con Shakespeare ed insieme è l’opera con cui il compositore apre “tendenze nuove, strade nuove – come osservò Massimo Mila – la sua opera più sperimentale, almeno fino all’Otello”. Un titolo del grande repertorio che vede Pisa rafforzare le proprie partnership nazionali. L’opera infatti è una coproduzione fra i teatri del circuito lombardo (Brescia, Como, Cremona, Pavia – circuito dove l’opera ha debuttato con notevoli risultati di critica e di pubblico la scorsa stagione), Trento, Rovigo e Pisa. Sul podio il giovane direttore d’orchestra Giampaolo Bisanti, forte di una folgorante carriera nazionale ed internazionale, essendo fra l’altro chiamato a dirigere opere nei maggiori teatri italiani e anche allo Staatsoper di Vienna. Spiccano nel cast il baritono Vittorio Vitelli e il soprano Dimitra Theodossiou nei ruoli protagonisti. Sia Il Matrimonio Inaspettato che Macbeth si avvalgono della regia di Andrea De Rosa, artista che per intelligenza, raffinatezza culturale e profondità in pochi anni è riuscito ad imporsi sulla scena italiana catalizzando attenzioni e riconoscimenti. Entrambe le opere prevedono un’anteprima promozionale per le scuole. Terzo e ultimo titolo in programma il nuovo frutto del progetto LTL Opera Studio: il “Mahagonny” di Kurt Weill e Bertolt Brecht, per la regia di Alessio Pizzech e la direzione di Jonathan Web, in scena il 26 e 27 marzo. Il progetto LTL Opera Studio, lo ricordiamo, è il punto di forza e fiore all’occhiello della partnership fra Pisa, Lucca e Livorno, che proprio sull’approfondito lavoro di studio e messa in scena con giovani cantanti e maestri collaboratori provenienti da tutta Europa hanno visto caratterizzarsi un trend produttivo apprezzato dalla critica e dal pubblico. Alla coproduzione di Mahagonny partecipa anche il Teatro di Ravenna. Anche questa coproduzione di LTL Opera Studio, come già le due precedenti, ha riscosso l’assenso della Scuola Normale Superiore che ha inserito una recita, la prima, in abbonamento nella propria Stagione dei Concerti. Per maggiori informazioni tel 050 941111 e www.teatrodipisa.pi.it ……………………………………………………………………………………..