Dal 23 giugno i viali alberati ed i prati verdi di Villa Mercede, nel quartiere San Lorenzo di Roma, hanno cambiato aspetto. La sera, infatti, già dalle 18.30, tra i palchi allestiti in quello che è stato ribattezzato “Parco del Teatro” si aggirando curiosi, spettatori improvvisati e veri appassionati dello spettacolo dal vivo, per usufruire della variegata offerta del primo “Roma Fringe Festival”.
La formula, sbarcata quest’estate per la prima volta a Roma, ha già dato spazio in tutto il mondo al Teatro Off e propone 54 spettacoli off e 4 big, affiancati da incontri, presentazioni, aperitivi tematici, accogliendo anche stand artigianali, ecosostenibili ed equosolidali.
Dal teatro canzone al teatro civile, dalla danza alle installazioni artistiche, dal cabaret, all’improvvisazione, la direzione artistica del Roma Fringe Festival ha voluto dare alla rassegna un taglio che rispettasse il contesto teatrale italiano, riproponendo in una 23 giorni priva di interruzioni le varie anime che lo popolano.
Si è passati, così, ad esempio, dalla tavola rotonda “Il Testo e la Scena”, coordinata dal Centro di Drammaturgia Contemporanea, aperta a tutti gli artisti, operatori del settore, studenti e semplici appassionati (con interventi di Antonio Calenda, Manuela Cherubini, Marco Maltauro, Walter Manfrè, Lisa Natoli); all’incontro “Villa Adriana, un caso italiano.. tra rifiuti e cemento” per parlare di attualità, ambiente e rifiuti. Uno spazio dedicato agli spettacoli per ragazzi c’è stato il mercoledì con la rassegna Teatrando.
Ogni sabato sera, inoltre, le due compagnie giudicate migliori dal voto di una commissione artistica e del pubblico, hanno replicato le loro esibizioni per una nuova votazione al fine di arrivare, a conclusione del festival, alla premiazione conclusiva: sono emersi finalisti gli spettacoli “Tactus” e “Popolo Bue”.
Dopo due settimane con grande partecipazione cittadina e di addetti ai lavori, entriamo quindi già nella terza ed ultima settimana di rappresentazioni e performance, con la notizia di un altro importante riscontro: il Festival è stato invitato a presentare il suo modello virtuoso durante il World Fringe Society Congress ad Edimburgo, dal 16 al 20 agosto.
“Ricevere l’invito dall’organizzazione del Fringe storico di Edimburgo per parlare della versione italiana e capitolina” - racconta il coordinatore Davide Ambrogi - “è stata una sorpresa non da poco, soprattutto considerando che il Roma Fringe Festival, oltre a essere al suo primo anno, non gode di fondi pubblici e nasce dalla buona volontà di un gruppo di ragazzi (il più grande ha 36 anni) staccati da ogni circuito, forte solo di un grande bagaglio di esperienza in Italia e all’estero. Se non bastasse il riconoscimento dei media e del pubblico, quest’invito ci conferma che siamo sulla strada giusta per portare una ventata di freschezza in una situazione logora che tra piccole lobby e grandi pachidermi blocca le giovani compagnie ormai da anni”.
Tutte le informazioni sul sito web www.fringeitalia.it