Teatro

Roma Fringe Festival: 'Vaghe donne' la semplice lettura non basta

Roma Fringe Festival: 'Vaghe donne' la semplice lettura non basta

La lettura di Boccaccio non diventa mai occasione di ragionare sui ruoli dell'uomo e della donna nella società boccaccesca o in quella contemporanea, rimanendo un mero esercizio didascalico.

La Compagnia Manaus Opera ha presentato Vaghe Donne - L’Amore ai tempi della Peste, una rilettura di alcune novelle del Decameron di Boccaccio, incentrate su personaggi femminili. La messinscena si limita a una lettura del testo boccaccesco senza una vera rielaborazione che non sia quella di alcune facili considerazioni metateatrali (la protagonista se la prende con la controparte maschile, il musico che la accompagna alla chitarra, criticandone doti recitative e origini geografiche) senza una vera originalità.

Le parti meglio riuscite dello spettacolo sono quelle che vedono la protagonista manovrare alcune sagome disegnate, dietro un sipario (a metà fra  silhouette e marionetta) con l'ausilio della propria voce registrata, inscenando alcuni passaggi dei racconti boccacceschi, mentre stucchevoli e prevedibili sono le parti di mera lettura quando la protagonista caratterizza le voci dei personaggi secondo triti cliché (i maschi con voce ferma e virile, le femmine con voce tenera e melliflua).

Una messinscena che lascia il tempo che trova, perché la lettura di Boccaccio non diventa mai occasione di ragionare sui ruoli dell'uomo e della donna nella società boccaccesca o in quella contemporanea, rimanendo un mero esercizio didascalico, che fa rimpiangere lo spettacolo che poteva essere e non è.