Il percorso artistico di Rosario Ferro quest’anno parte dal Teatro Bracco con la commedia scarpettiana “Il medico dei pazzi”, in scena da giovedì 25 ottobre a domenica 4 novembre.
L’attore e regista Rosario Ferro ha scelto di inaugurare la propria stagione artistica 2012-2013 con la rappresentazione di un classico di Eduardo Scarpetta, confermando in questo modo la sua passione per il teatro di tradizione e in particolare per un autore che - a detta di Ferro - sembra essere stato eclissato nell’attuale panorama teatrale napoletano. Prende avvio proprio da tale constatazione la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo “Il medico dei pazzi”, che verrà portato in scena dalla compagnia teatrale intitolata a Bianca Sollazzo dal 25 ottobre al 4 novembre al Teatro Bracco di Napoli. All’incontro, svoltosi il 16 ottobre al Caffè letterario Intramoenia di piazza Bellini ed organizzato da Gianmarco Cesario ed Antonio Mocciola della Hermes Comunicazione, Rosario Ferro ha discusso insieme ai presenti sulle motivazioni che avrebbero trasformato il teatro dell’equivoco scarpettiano, la cui comicità scaturisce dal doppio senso implicito nelle varie situazioni rappresentate, in una sorta di teatro di nicchia. In questa farsa borghese, definibile come un “quadretto d’epoca” che affonda le sue radici in una pochade francese, il palcoscenico - secondo Ferro - deve fungere da luogo di riflessione offrendo, però, allo stesso tempo un momento di evasione pura, perché solo a tal punto si raggiuge «la giusta empatia tra pubblico ed attori». Rosario Ferro ha in seguito spiegato quali saranno le innovazioni apportate alla commedia scritta da Scarpetta nel 1908, che egli stesso interpreterà al Bracco e di cui ha curato sia la regia che l’adattamento. Lo spettacolo - ha spiegato il regista - sarà ridotto da tre a due atti, grazie all’abolizione di un intervallo. Si tratta quindi solo di un espediente tecnico per eliminare alcune ripetizioni inserite nel testo volutamente dall’autore, ma tale riduzione non sacrificherà né la mimica né la riflessione sul personaggio, che sono due ingredienti essenziali all’interno di un testo che come questo è fondato sull’espressività. Saranno inoltre introdotti degli intermezzi musicali e un valzer conclusivo, mentre a fare da cornice allo spettacolo saranno le scene realizzate da Vittorio Barresi usando fondali dipinti a mano. Scelta coraggiosa quella di Ferro che intende trasferire Scarpetta in una nuova dimensione autoriale, nella quella - ha spiegato il capocomico - «trovano posto numerosi giovani attori, alcuni provenienti da altre scuole teatrali, che in questi anni si sono rivolti a me per intraprendere una stage di formazione sul teatro scarpettiano e hanno trovato così l’occasione di misurarsi con un linguaggio teatrale diverso». Dopo il debutto al Bracco, Rosario Ferro proporrà al teatro Il Primo dei Colli Aminei, di cui è il direttore organizzativo, due progetti che guardano alla comicità europea: dal 20 dicembre al 20 gennaio “La zia di Carlo” di Brandon Thomas, uno dei testi più rappresentati al mondo, e successivamente dal 4 al 28 aprile “Sarto per signora” di Georges Feydeau, uno spettacolo che ha in sé tutti i tratti distintivi del tradizionale vaudeville francese