Teatro

ROVINE E RINASCITE DELL'ARTE IN ITALIA

ROVINE E RINASCITE DELL'ARTE IN ITALIA

La mostra è il principale obiettivo del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario dei primi regolamenti e delle normative di tutela (1904 – 1909), costituitosi su proposta della Fondazione Spadolini, a trent'anni dalla nascita del Ministero per i Beni culturali di cui Giovanni Spadolini fu ministro fondatore. Il recupero delle opere d'arte trafugate ed il restauro di quelle danneggiate da calamità naturali sono una sfida di costante attualità, necessitate dalla memoria storica, con lo scopo prioritario di sensibilizzare i giovani sull'importanza della salvaguardia e della corretta fruizione del nostro straordinario, ineguagliabile patrimonio artistico e culturale. La legge 364 del 1909 riconosceva la centralità del patrimonio culturale per la stessa identità nazionale (avendo in mente soprattutto quello di carattere storico-artistico), ponendo fine a un lungo e deleterio periodo di carenza normativa successivo all'Unità e fissando, sulla base degli esiti della elaborazione scientifica dei decenni precedenti, alcuni criteri fondamentali rimasti inalterati e che oggi sono alla base dell'azione svolta dallo Stato nel campo della tutela e della ricerca, non solo archeologica. Scrive Antonio Paolucci nel catalogo bilingue: “ questa mostra è un omaggio al magistero politico di Giovanni Spadolini (e) testimonia la secolare attività giuridica degli italiani nella difesa del patrimonio ma è anche una opportunità per riflettere sul passato e per valutare con la necessaria attenzione e preoccupazione gli scenari prossimi venturi”. La mostra non presenta documenti o testi di legge, bensì opere, spesso di grandissima notorietà e rilevanza che si legano a quel percorso culturale o agli esiti dell'azione di ricupero di opere trafugate. L'Arringatore in bronzo da Perugia di età sillana, il ritratto di giovane principessa dell'età antonina, l'Apollo Citarista da Pompei, la Venere di Cirene (rinvenuta durante l'occupazione italiana di Tripolitania e Cirenaica e trasferita a Roma nel 1913, è stata restituita alla Libia nell'agosto scorso) ed il leone etrusco di Val Vidone sono solo alcuni dei pezzi in esposizione. Interessanti la statua di Aristogitone e la stele del Palestrita, entrambe esempi di scambio tra musei per ricomporre opere di straordinario valore. Alla fine del percorso la “Artemide Marciante” ed un cratere apulo con scena dionisiaca, ritrovati a seguito delle indagini dei Carabinieri. Roma, Colosseo, fino al 15 febbraio 2009, aperta tutti i giorni dalle 8,30 alle 16,30 (chiuso Natale e Capodanno), ingresso euro 11,00 (compreso il Colosseo, il Palatino e l'area del Foro romano), catalogo Electa.