La coreografa tedesca apre le danze della trentacinquesima edizione del RomaEuropa Festival con lo spettacolo "Dialoge Roma 2020. Terra Sacra".
Alla vigilia della trentacinquesima edizione del Festival Romaeuropa 2020 c'è grande attesa per il debutto in prima assoluta per la creazione di Sasha Waltz in scena all'Auditorium Parco della Musica di Roma dal 18 al 20 settembre. La coreografa tedesca ha presenziato alla conferenza stampa di presentazione del Festival, tenutasi nella splendida cornice di Villa Medici a Roma, e ha dichiarato come il suo lavoro segua pienamente la linea su cui si muove l'edizione 2020 del Festival che terminerà il 15 novembre.
Un Festival a "contatto"
Contatto. Un gesto per il presente è chiaramente la conferma della visione sul presente attraverso gli sguardi molteplici della creazione contemporanea di cui la manifestazione si fa portavoce ogni anno. Alla luce del difficilissimo periodo che le arti performative hanno attraversato a causa dell'emergenza sanitaria Covid 19, il Festival Romaeuropa si propone come un segnale di ripresa e di speranza come hanno testimoniato le autorità e le istituzioni che lo sostengono nonché lo stesso Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa.
A conferma di ciò anche quest'anno si spazierà dalle grandi presenze internazionali rinnovando la partecipazione di artisti del calibro di Milo Rau che presenta una prima nazionale dedicata al rapporto tra realtà e rappresentazione teatrale; è questo uno spettacolo che segna l'apertura del Festival a un percorso intorno al teatro contemporaneo internazionale che vede protagonisti registi e coreografi come Elli Papakonstantinou, Arkadi Zaides e molti altri. Presenti all'appello anche grandi artisti italiani come Virgilio Sieni ed Enzo Cosimi senza, tuttavia, dimenticare i lavori di artisti Under 35. Il programma musicale si apre con il minimalismo della celebrità Wim Mertens e prosegue spaziando tra composizioni audio-video, musiche sacre, grandi classici e progetti inediti ispirati alla pandemia.
Restano forti le partnerships con le istituzioni AFAM. Degni di nota sono due nuovi progetti: Extract, una sezione completamente gratuita del Festival in versione online e Le Lectures, un ciclo di lectio magistralis dedicate all'emozione primaria e mai tanto attuale della paura, tenute da cinque grandi scrittori italiani.
I Dialoghi di Sasha Waltz
Per quanto concerne la danza, come già detto, permane il legame della coreografa Sasha Waltz con la città di Roma e il Festival. Pur avendo lavorato sempre sul contatto tra i danzatori, quest'anno l'artista propone un nuovo metodo di creazione ed elabora un vero e proprio dialogo (da qui il nome della nuova creazione) tra il singolo danzatore, l'architettura e, più in generale, con la Terra. Dialoge 2020.Terra Sacra è lo sbocco naturale di un percorso coreografico, appunto "dialogico", iniziato venti anni fa e che adesso da piena espressione alle riflessioni sulla pandemia generate durante il lockdown.
La Terra diventa, così, nutrimento per l'uomo che desidera un ritorno ad essa e alle origini. La coreografia, chiaramente ispirata al Sacre di Stravinsky, vuole sottolineare anche le discriminazioni sociali che il Covid ha fatto purtroppo emergere ed essere il manifesto di una sorta di naturalismo filosofico, una speranza di resurrezione attraverso la cultura.