A 87 anni è morto a Roma il grande attore fiorentino. Fu il teatro infatti a dare piena voce a Poli e al suo straordinario talento d’attore.
«Un fiorellino inclassificabile» lo aveva definito Tullio Kezich. Paolo Poli, immenso interprete della scena italiana del secondo Novecento, si è spento a Roma dopo un mese di ricovero in ospedale. Nato a Firenze nel 1929, esordì nel cinema a venticinque anni sostituendo Mario Girotti nel film Le due orfanelle; la sua esperienza cinematografica sarebbe rimasta circoscritta a una decina di parti secondarie.
Fu il teatro infatti a dare piena voce al suo straordinario talento d’attore: dapprima con le messe in scena di autori del Novecento, da Beckett a Genet; quindi con una lunga serie di lavori scritti dallo stesso Poli, talora a quattro mani con Ida Omboni, e ispirati dalla letteratura o dalla tradizione agiografica popolare, spesso interpretati en travesti. È il caso del suo celebre Rita da Cascia, sagace parodia dei costumi religiosi che nel 1967, dopo un debutto trionfale a Milano e a Roma, fu oggetto di un’interrogazione parlamentare, da cui scaturì la sospensione dello spettacolo.
Artista raffinato e colto, intellettuale dall’aria garbata e dalla personalità magnetica, capace di riflessioni appuntite e di un’autentica originalità di pensiero, Paolo Poli fu tra i primi personaggi pubblici italiani a dichiarare la propria omosessualità, segnale di una libertà individuale incomprimibile. I suoi travestimenti femminili approdarono anche in televisione, tra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta; ed è stata la tv ad accogliere la sua ultima rappresentazione pubblica nel 2015, con la serie E lasciatemi divertire realizzata con Pino Strabioli e dedicata all’amato Aldo Palazzeschi.
Fra i suoi lavori teatrali citiamo a memoria La vispa Teresa, Femminilità, Farfalle, Il coturno e la ciabatta, La leggenda di San Gregorio, L’asino d’oro, I viaggi di Gulliver, Caterina de’ Medici. Dopo l’ultimo spettacolo Aquiloni, tratto da Pascoli, nel 2015 Poli annunciò il ritiro dalle scene.
Ci mancherà molto.