Teatro

Sesta edizione di ATERDANZA 2008

Sesta edizione di ATERDANZA 2008

Giunta alla sua sesta edizione, ATERDANZA, rete di promozione della danza, strutturata come una libera associazione di teatri, incrementa i suoi numeri, ampliando i soci aderenti e il totale degli spettacoli. Nella stagione 2008/2009 di imminente avvio, ben 20 sono le compagnie presentate, 60 le recite totali, 22 le città toccate, per una copertura geografica estesa e capillare che va da Piacenza a Rimini, comprendendo quasi tutti i capoluoghi di provincia, città importanti come Parma, Reggio Emilia, Modena, fino ai piccoli e piccolissimi centri dove la danza non era mai arrivata. Il risultato è un importante lavoro di diffusione della danza, che tiene conto anche di necessarie politiche di decentramento culturale. Alla faccia della crisi che sta toccando purtroppo anche il mondo dello spettacolo, Aterdanza segnala due nuovi aderenti, i teatri di Russi e Casalgrande, e verifica un incremento di due recite rispetto alle 58 della stagione precendente. Si tratta di risultati piccoli ma significativi, a fronte della nota realtà attuale di contrazione e con prospettive future non certo incoraggianti. Uno dei vincolanti fattori di cui Aterdanza ha dovuto tenere conto nella preparazione della nuova stagione è la disposizione del Ministero di dover programmare nei circuiti il 90% di compagnie italiane. Un’autarchia che Aterdanza ha definito deplorevole nell’Europa senza frontiere e in una Regione culturalmente aperta come l’Emilia-Romagna. Aterdanza è infatti convinta che questa forma di protezionismo non solo penalizzerà il pubblico, ma neppure aiuterà le compagnie italiane, le quali, soffrendo di problematiche endemiche, necessitano di attenzioni artistiche, economiche e strutturali ben diverse. Detto questo, Aterdanza, pur avendo vissuto indubbiamente male l’imposizione di tale disposizione, ha messo in piedi una stagione ugualmente interessante da un punto di vista artistico, decidendo di promuovere quelle compagnie italiane che lavorano da sempre in una certa direzione. Primo fattore del quale la programmazione tiene conto è comunque la realtà di un territorio culturalmente molto diversificato. La varietà stilistica delle proposte, che spaziano dal classico al moderno al contemporaneo e al teatro-danza, e che tengono conto anche della natura necessariamente “accessibile” degli spettacoli proposti nei piccoli centri, si pone quindi come primaria nella scelta artistica. Senza che manchino per questo alcuni nuclei distinguibili, ormai diventati caratteristici delle stagioni regionali. In primo luogo, per accontentare un certo pubblico e per non dimenticare la tradizione, spicca una proposta classica: questa stagione Aterdanza sceglie una storica compagnia italiana, il MaggioDanza di Firenze, galvanizzato dalla nuova direzione dell’étoile russa Vladimir Derevianko, che propone una sofisticata e filologica versione di un classico del balletto romantico, La Sylphide. Il nucleo portante dell’intera stagione è costituito tuttavia dalle compagnie moderne, come l’Aterballetto, il Balletto di Roma, il Balletto dell’Esperia, la Spellbound Dance Company. Aterballetto, compagnia di punta italiana e vanto della regione, ha accettato di inaugurare la stagione Aterdanza dei due nuovi teatri soci di Russi e Casalgrande. Ben rappresentata anche la migliore danza italiana contemporanea e di ricerca, con i nomi di Virgilio Sieni, Monica Casadei, Roberto Zappalà, il Balletto Civile di Michela Lucenti, il duo Tardito-Rendina, Silvia Traversi, Naturalis Labor, ma anche il teatro-spettacolare di Dedalo. Non mancano giovani coreografi emergenti di accertato talento, come Simona Bucci, Martina La Ragione e il duo Zerogrammi. La piccola proposta di danza straniera, che contempla 6 recite su 60, vede invece in cartellone la compagnia californiana Alonzo King’s Lines Ballet – ancora non notissima in Italia ma tra le migliori a livello internazionale - e il leggendario Balletto di Cuba di Alicia Alonso. Questa stagione ritorna poi, rafforzata, la sezione “educational”, nei teatri di Piacenza, Forlì e Faenza, dove sono previsti workshops per allievi delle scuole di danza, incontri con i coreografi, classi aperte per il pubblico. Va segnalato tuttavia che il taglio al fondo “Patto per le attività culturali” - che nelle due stagioni scorse aveva permesso di realizzare una Notte bianca di danza a Parma e il Festival di Casalecchio - ha impedito per il 2009 l’organizzazione di una simile iniziativa. Si teme che ulteriori tagli, già nell’aria, possano impoverire le iniziative migliori, non solo di Aterdanza, ma anche dell’intera Regione. Detto questo l’Emilia-Romagna, anche grazie all’impegno di Aterdanza, alla rete dei suoi teatri e al sostegno economico dei Comuni, si conferma come la Regione più attiva e vivace per la danza, non solo italiana ma anche straniera, con una programmazione estesa su tutto il territorio, festival di richiamo internazionale quali ParmaDanza e RED-Reggio Emilia Danza, la presenza di compagnie di ottimo livello e la residenza di una compagnia-faro per la danza nazionale come Aterballetto. Info: 059 340221 www.ater.regione.emilia-romagna.it