La raccolta di poesie del bardo di Stratford dal 14 marzo al Teatro Santa Chiara nella versione scenica curata da Valter Malosti.
Uno spettacolo trasversale, giocato su combinazioni imprevedibili di movimento e parola, in perenne dialogo con la musica e il suono. Questo è Shakespeare/Sonetti, la versione teatrale della raccolta poetica di William Shakespeare prodotta dal Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Teatro Piemonte Europa e Teatro di Dioniso che debutta nella versione curata da Valter Malosti mercoledì 14 marzo al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri di Brescia.
La più estrema e dolorosa tra le tragedie di Shakespeare
L’amore che si racconta nei Sonetti è un amore patetico e disperato. Tanto limpido quanto squilibrato, infelice, fuori asse: l’amore di un uomo ormai maturo nei confronti di uno molto più giovane e bello, un vecchio poeta disposto anche a coprirsi di ridicolo, a rendersi buffone agli occhi della gente, pur di esprimere il suo sentimento, affermandolo in un gesto plateale e spudorato: la poesia. Il mondo dei sonetti è il mondo dei contrasti: all’apollineo mondo della luce si contrappone il buio mondo dell’ombra. L’ombra come altra faccia del narratore, la sua parte rimossa, l’eros funereo, ciò che il narratore non vuole essere e tuttavia non può fare a meno di essere: l’ombra infera che la luce del ragazzo non annulla ma anzi allunga e distorce.Ultimo pannello della trilogia shakespeariana di Malosti
Con Shakespeare/Sonetti Malosti conclude la sua trilogia sullo Shakespeare “non teatrale” (iniziato con Venere e Adone e Lo stupro di Lucrezia) a fianco della coreografa Michela Lucenti; con loro in scena ci saranno Maurizio Camilli, Marcello Spinetta ed Elena Serra.La versione italiana e l’adattamento teatrale è dello stesso Malosti e di Fabrizio Sinisi, le scene e i costumi di Domenico Franchi, le luci di Cesare Agoni. L’ordine dei vari componimenti viene ricostruito seguendo un nuovo percorso drammaturgico che dà vita a un complesso romanzo d’amore raccontato da un solo narratore che però viene rappresentato da quattro figure che interagiscono tra loro. Inscenati come testo teatrale, i Sonetti diventano un dibattito per voce sola e corpi, uno spazio instabile e irrequieto popolato dai fantasmi di uno solo che diviene moltitudine.