8 giorni di spettacoli, laboratori ed eventi per celebrare la magia e la spiritualità del più grande dei drammaturghi.
Una delle ultime e più interessanti teorie sulla reale paternità delle opere del bardo inglese è quella che ne attribuisce la stesura al linguista e poligrafo di origini italiane John Florio. Il padre di Giovanni Florio, Michelangelo Florio, era toscano, per l’esattezza originario di Lucca; era fuggito in Inghilterra per sottrarsi alla morsa della Controriforma: lui che, ebreo d’origini, aveva poi sposato la causa protestante. Fatta salva la gustosa oziosità della teoria, il rapporto tra Shakespeare e l’Italia è complesso e interessante, soprattutto considerando l’Italia delle sue opere, così rudemente mediata dalla letteratura. Proprio in Toscana, nella terra dei Florio, si tiene un’interessante manifestazione artistica ispirata al poeta inglese. Il Festival Shakespeare difatti è oramai alla sua undicesima edizione e quest’anno si terrà nel piccolo centro di Capannori in provincia di Lucca dal 24 al 31 agosto.
Direttore artistico del festival è Antonella Padolecchia, che con i suoi ex studenti ha fondato una compagnia, la Next Artists, specializzata nella messa in scena di opere shakespeariane in lingua originale. Il festival si avvale inoltre della collaborazione del collettivo di tecnici Final Crew ed è patrocinato naturalmente dal Comune di Capannori. La rassegna prevede performance di diverso tipo, dalla danza al reading passando per interessanti attualizzazioni drammaturgiche, nonché un Workshop di tre giorni con la compagnia versiliese “If Prana”. Insomma un caleidoscopio d’eventi per celebrare la rutilante figura del poeta elisabettiano. Si parte lunedì 24 agosto con un prologo dal titolo Setting off on the longest journey: Dante in dark woods, ovvero il primo e secondo canto dell'Inferno di Dante tradotti illustrati e recitati in lingua inglese da Sinclair de Courcy Williams.
Programma completo ed informazioni su questo link.