Teatro

Si può andare in Paradiso ridendo?

Si può andare in Paradiso ridendo?

Una risposta positiva viene dalla "Conversione e morte di San Guglielmo" Pergolesi, in scena a Jesi in un nuovo allestimento affidato al talento di Christophe Rousset che dirige, nella Basilica della Santa Casa di Loreto, un concerto dedicato alle vittime del terremoto.

Venerdì 9 settembre alle ore 21 (con replica domenica 11 settembre stessa ora) al Teatro Pergolesi di Jesi, nell'ambito del XVI Festival Pergolesi Spontini, va in scena una nuova produzione di Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di San Guglielmo Duca d’Aquitania, dramma sacro di Giovanni Battista Pergolesi nella revisione critica di Livio Aragona per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini. Christophe Rousset dirige Les Talens Lyriques e un cast di voci del repertorio barocco quali Raffaella Milanesi (San Guglielmo), Sofia Solovyi (San Bernardo – Padre Arsenio), Clemente Daliotti (Cuosemo), Arianna Vendittelli (Angelo), Maharram Huseynov (Demonio). Firma la regia Francesco Nappa, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Giusi Giustino.

Il San Guglielmo è il primo lavoro ufficiale di Pergolesi come compositore: rappresentato nel 1731 in un convento fu visto dalla Napoli aristocratica e intellettuale dell'epoca che decretò il successo del giovane musicista jesino. Il librettista Mancini e Pergolesi concepirono il racconto della conversione di San Guglielmo come un’opera teatrale con tanto di scene e differenti ambientazioni, in cui la teatralità era un mezzo di trasmissione di contenuti edificanti. Modellato sulle comedias de santos spagnole, che includevano personaggi comici e scene buffe, il San Guglielmo prevede la figura di Capitan Cuòsemo, erede dei militari sbruffoni della commedia dell’arte, che si esprime in dialetto napoletano. La storia è un continuo intrecciarsi di spiritualità e comicità, di travestimenti e consigli – quest’ultimi dispensati da Cuosemo, capitano fanfarone. In queste scene dalla comicità sanguigna la musica si fa spiccatamente gestuale, e il giovane compositore sfoggia una disinvolta padronanza dello stile buffo. La musica di Pergolesi è di una straordinaria varietà: arie, duetti e quartetti che si sviluppano come architetture barocche, ritmi di danza che si scatenano nell'eterna lotta tra angelo e demonio e nelle buffe tirate di Cuosemo. Si può andare in paradiso anche ridendo, sembra dirci Pergolesi.

Sabato 10 settembre alle ore 21, nella Basilica della Santa Casa di Loreto, per l’Anno Santo della Misericordia, Christophe Rousset guida Les Talens Liriques, il soprano Francesca Aspromonte e il contralto Benedetta Mazzucato in un concerto mariano in omaggio alla Vergine Lauretana dal titolo “Madre di Misericordia”, con musiche di Giovanni Battista Pergolesi (Salve Regina in fa minore per contralto, archi e basso continuo e Stabat Mater in fa minore per soprano, contralto, archi e basso continuo) e di Leonardo Leo il Salve Regina in fa maggiore per soprano, archi e basso continuo. Il concerto è dedicato alle vittime del terremoto.

In programma, sempre sabato 10 settembre (ore 10,30-13,30 e ore 15,30-18,30), nelle Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi di Jesi il Convegno di studi “Musicologia: critica, filologia e storia. Il ricordo di Francesco Degrada” a cura del Comitato di Studi Pergolesiani della Fondazione Pergolesi Spontini con Università degli Studi di Milano e Fondazione Cini di Venezia. Il convegno prevede tre parti: la prima a Jesi a cura di Francesco Cotticelli e Paologiovanni Maione sul tema “Oltre le usate carte. Nuovi cantieri per la storia dello spettacolo nel Settecento”, la seconda a Milano il 20 gennaio 2017, la terza a Venezia il 5 maggio 2017.