Teatro

Siracusa compie 2.750 anni: la città protagonista del 53° Ciclo di rappresentazioni classiche

Siracusa  compie 2.750 anni: la città protagonista del 53° Ciclo di rappresentazioni classiche

Il rapporto tra la città e il teatro sarà il tema conduttore del festival annuale indetto dall’INDA, il maggiore in Italia per numero di spettatori.

Correva l’anno 733 a. C. quando il primo colono corinzio (secondo lo storico greco Tucidide), approdato sull’isoletta di Ortigia, delineò il perimetro iniziale di Siracusa; oggi la stessa città, a distanza di 2.750 anni, si appresta a celebrare l’anniversario della fondazione con le rappresentazioni classiche del Teatro Greco, con un tema portante: il teatro come luogo di confronto della polis democratica, un’originale invenzione della Grecia classica.

Città sotto assedio
Le ‘grandi narrazioni’ prospettate dalle tragedie di questa edizione sono purtroppo quanto mai attuali e propongono un’indagine approfondita sugli orrori della guerra, sui folli motivi che, in ogni tempo, hanno spinto gli uomini verso la distruzione reciproca.
Tebe assediata, oggetto di contese fratricide, come Sarajevo nella Bosnia degli anni ’90 o la siriana Aleppo dei giorni nostri, nei Sette contro Tebe di Eschilo, per la regia di Marco Baliani, con Marco Foschi (Eteocle) e Anna Della Rosa (Antigone); ancora Tebe, vittima di feroci egoismi, tra governanti corrotti e popolazione inerme ne le Fenicie di Euripide (di nuovo in scena dopo 49 anni di assenza), con la regia di Valerio Binasco, Isa Danieli (Giocasta), Guido Caprino (Eteocle) e Gianmaria Martini (Polinice): l’antica maledizione di Edipo, proiettata sui figli che si contendono la città (Eteocle e Polinice), rivivrà in una nuova prospettiva nelle opere che debutteranno, rispettivamente, il 6 e 7 maggio prossimi, alternandosi in scena fino al 25 giugno.
A rendere ulteriormente interessante la resa drammaturgica di entrambi i lavori, le difficoltà tecniche connesse alle peculiarità stilistiche degli autori, separati nel tempo da un gap invalicabile: il lento precipitare della democrazia ateniese  nel conflitto trentennale contro la rivale Sparta.
 

Un encomio del pensiero critico: Le Rane di Aristofane
Da sempre oggetto di discussioni per la forte nuance satirica (celebre, in tal senso, l’edizione di Ronconi del 2005), la commedia  le Rane (in calendario dal 29 giugno al 9 luglio) sarà diretta da Giorgio Barberio Corsetti e vedrà  i comici Ficarra- Picone nei rispettivi panni di Dioniso e del servitore Xantia: i momenti godibilissimi della prima sezione saranno così seguiti, nella seconda metà, dal primo esempio storico di metateatro.
Infatti, obiettivo dell’improbabile viaggio di Dioniso (dio del ditirambo e dunque del teatro) nell’Ade, è proprio il confronto critico tra Eschilo ed Euripide. E la vittoria assegnata da Aristofane al primo, si spiega con la funzione didascalica ed educativa assegnata dall’autore all’arte teatrale: illuminare le menti, favorire il confronto costruttivo delle idee, spingere ogni cittadino al vaglio critico del mondo circostante. Affinché il sapere non resti appannaggio di pochi privilegiati, ma sia messo alla portata di tutti, e diventi pane quotidiano della democrazia.
 

Per info, dettagli e orari vi invitiamo a consultare le SCHEDE SPETTACOLI.