Teatro

SOF 2011 'Libertà e destino': interviste esclusive

SOF 2011 'Libertà e destino': interviste esclusive

LIBERTA' E DESTINO: SFERISTERIO OPERA FESTIVAL 2011
interviste esclusive a Pier Luigi Pizzi (direttore artistico e regista) e Massimo Gasparon (regista)

FRANCESCO RAPACCIONI: il tema del festival 2011 “Libertà e destino” pare un ossimoro, perchè dove c'è libertà il destino viene compresso e il destino esclude la libertà...
PIER LUIGI PIZZI: sono due concetti che entrano continuamente nella nostra vista, nel nostro quotidiano. Siamo sempre attenti a esercitare il nostro libero arbitrio, non vogliamo essere fatalisti per nessuna ragione al mondo e quindi batterci, lottare, anche se sappiamo che poi sarà il destino a decidere, a giocare l'ultima carta. Questo rappresenta anche una sorta di sfida: il destino pronto a condizionare ogni nostra azione è il motivo che ci spinge ad essere più aggressivi, più audaci in ogni opera che intraprendiamo.
FRA: audax fortuna iuvat...
PLP: ecco, per esempio. Indubbiamente questa è una delle regole da tenere presenti, cerchiamo di esercitarla ogni volta che ne abbiamo l'occasione, anzi cerchiamo ostentatamente le occasioni per mostrare che siamo pronti a lottare contro il destino.
FRA: come si declina il tema di quest'anno?
PLP: avremmo potuto scegliere anche altre opere, perchè libertà e destino sono temi che ricorrono molto spesso nel melodramma e in altre opere dal barocco al contemporaneo, sono temi eterni. La scelta di quest'anno privilegia certe declinazioni di questi due concetti. Evidentemente in “Così fan tutte” entra in scena il libertinaggio contro questo destino che dà una sua soluzione a dubbi e interrogazioni dei personaggi ma non in modo spietato: si può immaginare che il destino che ha rimesso insieme le due coppie che si sono nel frattempo scambiate forse opererà qualche altro “scambio” e quindi c'è una forte componente di ironia in questi temi.
FRA: nell'allestimento c'è una ripa di mare e il mare rimanda al transeunt.
PLP: certo, la risacca. Il mio punto di vista nel “Così fan tutte” è molto ironico. Mentre ben altra forza hanno questi due concetti nelle opere verdiane in cartellone, dove esplode il dramma. A me pare che in “Un ballo in maschera” e in “Rigoletto” siano presenti con una forza particolare e tutta speciale. Ballo in maschera è un grande capolavoro tutto incentrato sul protagonista che nella nostra versione bostoniana è diventato il governatore, situato da me in un'America post-kennedyana carica di tensioni politiche, dove il dramma personale, la passione che nasce in lui per la moglie del suo più caro amico porta alle estreme conseguenze. C'è sempre un presentimento di morte, un dramma vissuto con grandi slanci che alternano la passione alla voglia di buttare all'aria tutto, compreso ogni tipo di preconcetto morale, per poi piegarsi invece al destino con grande generosità, con grande senso di redenzione.
FRA: il pubblico sarà alle spalle del palcoscenico: nel senso che il pubblico è al centro di libertà e destino?
PLP: è così, ma qui è il coro che rappresenta il pubblico e che è invitato a salire sul palcoscenico e ad interagire coi protagonisti, come se i coristi fossero testimoni.
FRA: Le tre opere in cartellone sono tra Settecento e Ottocento, il resto del cartellone?
PLP: c'è la volontà di abbracciare tutto lo spazio storico, con Mahler siamo verso il Novecento e con Monteverdi al barocco, dalla nascita dell'opera lirica a uno dei protagonisti del Novecento: mettere in gioco tutte le valenze e tutte le componenti di questo grande e spesso inesplorato repertorio lirico.
FRA: ultima novità, un concerto al teatro romano...
PLP: è un modo modesto e popolare di far scoprire uno spazio che ha un suo innegabile interesse, aprendolo agli abitanti della zona e a tutti gli appassionati e curiosi.

FRANCESCO RAPACCIONI: come si è riportato per il suo Rigoletto con il tema del festival?
MASSIMO GASPARON: secondo me noi abbiamo un destino ma abbiamo anche la libertà di seguirlo oppure rifiutarlo e quindi perderci. Il destino è sostanzialmente la meta che ciascuno di noi ha previsto nel disegno generale e la libertà sta nel buttare via la propria vita oppure impiegarla per questo fine. La coscienza di ognuno sta lì e infatti Rigoletto ha la possibilità di recuperare a questa disgrazia quando la figlia gli viene restituita, ma lui, da uomo libero, decide di andare contro questa suddivisone in caste per cui un inferiore non può ribellarsi al signore, al potente. Lui lo fa e paga con la morte della figlia. In Verdi c'è un'amarezza di fondo che riflette la sua condizione di non accettato socialmente (era convivente senza essere sposato, la sua compagna non viene accettata e lui deve cambiare città), per cui c'è il rifiuto delle leggi borghesi e delle convenzioni.
FRA: Massimo Gasparon è regista, scenografo e costumista, come declina questa idea per Rigoletto?
MG: Ho sentito questo Rigoletto come bipolare, cioè c'è una componente tiepolesca: Rigoletto è stato scritto 160 anni fa a Venezia ed è permeato degli umori locali, dei carnevali tiepoleschi diversi da tutte le altre feste mascherate. Io l'ho visto come un carnevale tiepolesco perenne, in cui ci sono sempre le stesse persone, dove si lavora, dove sono tutti dei dipendenti assoldati e mascherati. In realtà poi si capisce subito che la vicenda si svolge all'epoca di Verdi per i costumi, Rigoletto arriva da casa con la sua sacca e durante il prologo si veste da Pulcinella, che è l'equivalente del giullare, amaro, con la gobba e sostanzialmente è una versione più aggiornata del giullare, quella della commedia dell'arte. Rigoletto si mette la maschera e ci sono le maschere della commedia dell'arte che permeano tutta l'opera sempre con un senso cinico, annoiato. Poi c'è tutto il lato intimo, la casa di Rigoletto, che io ho immaginato come un microcosmo, un guscio borghese, la casetta dove ognuno chiude la porta e ha il suo mondo.
FRA: sperando che il destino avverso resti fuori...
MG: esatto, proprio per questo  ho usato il legno, ho fatto le cose piccole come se Gilda fosse Alice nel paese delle meraviglie, come una perla dentro un involucro. Si vede l'esterno, si vede l'interno e si capisce il dramma progressivo entrando ed uscendo da queste piccoli dimensioni anche nei grandi spazi dello Sferisterio. In Rigoletto secondo me c'è bisogno di intimità, di delicatezza. E anche nel terzo atto c'è questo mondo meno convenzionale che porta quel dramma vicino a noi, ecco perchè l'ho portato al tempo di Verdi, perchè in Verdi c'è un po' di Rigoletto, un uomo timido e molto toccato dalle critiche con un senso di inferiorità che non lo abbandona mai (fors'anche per essere nato contadino).

FRANCESCO RAPACCIONI


sesta edizione
Libertà e destino
22 luglio / 11 agosto 2011
47° Stagione Lirica di Macerata
programma

22 luglio - ore 18.00 Auditorium San Paolo
CONFERENZA DI MASSIMO CACCIARI

22, 26, 29 luglio e 5 agosto - ore 21.00 Sferisterio
UN BALLO IN MASCHERA
Giuseppe Verdi
direttore Daniele Callegari
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
NUOVA PRODUZIONE

23, 27, 30 luglio e 4, 6 agosto - ore 21.00 Sferisterio
RIGOLETTO
Giuseppe Verdi
direttore Andrea Battistoni
regia, scene e costumi Massimo Gasparon
NUOVA PRODUZIONE
coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini, Circuito Lirico Lombardo

24, 28, 31 luglio - ore 21.00 Teatro Lauro Rossi
COSI FAN TUTTE
Wolfgang Amadeus Mozart
direttore Riccardo Frizza
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
NUOVA PRODUZIONE
coproduzione con la Fondazione Teatro delle Muse Ancona

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini" Maestro del coro David Crescenzi
Complesso di palcoscenico Banda "Salvadei"


2 agosto - ore 21.00 Cineteatro Italia
IL TEMPO DI MALHER
Massimiliano Finazzer Flory
con la partecipazione di Quirino Principe, Gilda Gelati e Gianni Dallaturca

3 agosto - ore 21.00 Teatro Lauro Rossi
FESTA MONTEVERDIANA
Anna Caterina Antonacci
direttore Marco Mencoboni
Complesso vocale e strumentale Cantar Lontano

7 agosto – ore 21.00 Teatro Lauro Rossi
EROINE DEL RISORGIMENTO
Giuliana Lojodice
a cura di Paolo Bonetti
al pianoforte Cesarina Compagnoni

9 agosto – ore 21.00 Teatro Romano Helvia Recina
ENSEMBLE DEL COMPLESSO SALVADEI

11 agosto - ore 21.30 Sferisterio
Svetlana Zakharova & Étoiles del Bolshoi Ballet
Danza all’Opera un progetto di Sferisterio Opera Festival e Civitanova Danza