La splendida e suggestiva cornice di Palazzo Monsignani ospita per la seconda serata di selezioni, le emozioni, l’intensità e la complessità dei personaggi interpretati dalle attrici in scena questa sera.
Sul palco si susseguono donne dalle mille sfaccettature, donne che interpretano altre donne, che ne comprendono l’animo, ne colgono una gestualità reale o presunta, una voce, uno sguardo, un lamento.
Donne attrici e personaggi donne, insieme in una serata d’estate per con-dividere, con un pubblico attento e competente, il proprio percorso umano e professionale.
Di tutte colpisce la determinazione, il sogno di riuscire a trasmettere quel messaggio a lungo cercato tra le righe di un testo, il desiderio di sentire un applauso vero, colmo di gratitudine, di un pubblico che ringrazia per essere stato colpito e avvolto da un senso di condivisione con la donna esile, con la forte, l’allegra, la pazza, con la donna in piedi sul palco.
Il premio giovani e il premio del pubblico di questa sera sono stati assegnati entrambi a MANUELA RORRO con il brano “A Lato” di Josè Sinisterra.
L’insolita scelta del testo proposto, interpretato dall’attrice con una giusta dose di ironia sottile e mai eccessiva, è stato apprezzato dal pubblico e dalla giuria tecnica ottenendo un punteggio di 36.25.
La performance è stata caratterizzata dal crollo della quarta parete che segna la distinzione di ruolo tra pubblico e attore, creando così una complicità tra spettatore e attrice, infine premiata.
L’attrice è riuscita a dare spessore al personaggio, a definire i contorni di una scena assente. Su un palco completamente spoglio, e attraverso i soli strumenti messi a disposizione dalle sue competenze, Manuela Rorro ha reso visibile ciò che in realtà non c’era e ha convinto noi tutti che il vero spettacolo stava andando in scena, appunto, “A Lato”.
Con “Ricette Immorali” di Manuel Vasquez Montalban, l’attrice VALERIA IANNIELLO ha ottenuto 32.87 punti risultando così tra le migliori in scena questa sera.
Personaggio coinvolgente, passionale, una donna “sull’orlo di una crisi di nervi”che trova da sé la cura alla sua sofferenza nel cibo. Nasce il personaggio di Adriana, donna emiliana che, abbandonata dal marito Meduccio per una giovane venezuelana, decide di aprire un blog in cui proporre le sue ricette che uniscono “cibo e sesso” o “cibo e amore”. Lodevole la capacità dell’attrice di creare e interpretare un personaggio fortemente tragicomico che dietro un’apparente forza esteriore, lascia trasparire le fragilità proprie di ognuna di noi.
Tra le migliori di questa sera, per concludere, due attrici che hanno scelto di portare sulla scena personaggi appartenenti alle proprie radici, in nome di un’identità collettiva sempre più facilmente dimenticata e frastagliata.
SERENA DI GREGORIO (31.25) con il suo “monologo di Zia Lucia” tratto dallo spettacolo “Mpalermu” di Emma Dante, ha dato prova di grande competenza attoriale e scenica.
Il personaggio di zia Lucia ha colpito fin dall’inizio per la sua “verità” e per la profondità nell’interpretazione del testo. Personaggio dall’ infinita umanità, zia Lucia si mostra in tutta la sua fierezza e umiltà, è un figura drammatica di una Sicilia ermetica e Serena Di Gregorio è riuscita a farcela conoscere in tutta la sua complessità.
OLIMPIA ALVINO (30.37). -L’incedere di una donna napoletana racchiude in sé un intero mondo fatto di canzoni, ricordi, sussulti, lacrime di dolore e di gioia- con questo “tragico incedere” Olimpia Alvino ha portato in scena “La strage degli innocenti” tratto da “Mistero Buffo” di Dario Fo.
L’attrice ha scelto di utilizzare una lingua antica, il dialetto napoletano del ‘500, per dare voce al dolore infinito di una madre impazzita per la perdita del proprio figlio.
Il testo ha avuto un ritmo sostenuto e intenso, un crescendo di sensazioni contrastanti che sono riuscite a rendere la poliedricità emotiva del personaggio.
Pur non rientrando tra le prime quattro della serata, vorrei citare CLAUDIA FRANCESCHETTI che con “Io nell’umanità” di Antonin Artaud ha dato prova di grande capacità tecnica e di un perfetto uso e controllo scenico del corpo, primo e indispensabile strumento di ogni attore di qualità.
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