Che cosa succede se Puck commette un errore nel raccogliere i fogli dei vari testi del Bardo e i personaggi di alcune delle sue opere più celebri si incontrano sullo stesso palco?
E' quello che ci racconta Shakescene di Francesca Florio nel quale Romeo incontra Ofelia, Caterina si innamora di Otello, e Ofelia diventa gelosa di Giulietta.
L'idea elegante e intelligente di Florio è quella di mostrare come l'amore raccontato in queste diverse commedie e tragedie attecchisca anche tra personaggi diversi, e di come i testi di Shakespeare, anche se messi in scena in una commistione di storie e personaggi altri mantengano inalterata la loro precisa potenza narrativa.
Florio si sottrae saggiamente alla tentazione di fare dello spettacolo una farsa o, peggio, una parodia, e anche quando sceglie la chiave comica (come quando Romeo interrompe per ben tre volte il più famoso monologo shakespeariano di Amleto che si irrita di essere interrotto mentre dice cose importanti) lo fa rispettando sempre testi e contesti e prendendo in giro aspettative ed esegesi del pubblico.
In questo confronto tra donne amate o indotte alla pazzia, o al suicidio o ridotte a un ruolo più mansueto lo spettacolo fa emergere il punto di vita maschilista, tipico dell'epoca certo, ma non per questo meno velatamente misogino con cui le donne sono raccontate anche da Shakespeare.
Interpreti giovani e bravi (Emanuele Guzzardi, e Eugenio Tiberi) e brave (Tiziana Bozzacco, Ramona Gargano e Alessia Paladino) in un allestimento curato, garbato e intelligente.
Roma Fringe festival 2014 Shakescene