Sabato 20 e domenica 21 ottobre si apre il sipario sulla stagione 2012.2013 del Teatro dell’Aquila di Fermo promossa dal Comune di Fermo e dall’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’inaugurazione del cartellone in abbonamento è affidata a Furioso Orlando (ballata in ariostesche rime per un cavalier narrante) interpretato da un amatissimo attore a tutto tondo come Stefano Accorsi che, forte di una solida formazione teatrale alle spalle, porta in scena con Nina Savary l’opera di Ludovico Ariosto nell’adattamento teatrale di Marco Baliani che firma anche la regia dello spettacolo prodotto da Nuovo Teatro e Teatro Stabile dell’Umbria.
“Il campo di battaglia è allestito – scrive Baliani nelle note di regia - eserciti di fedi diverse sono pronti ad affrontarsi, ma appena il canto parte, tutto si dissolve. Basta che Angelica fugga a cavallo ed ecco che la Storia grande si sfalda e lascia il passo ad un infinito inseguimento di piccole ma dense vicende, l’un dentro l’altra avviluppate. Dal rocambolesco proliferare di avventure e personaggi che anima la gran giostra dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, ho scelto di seguire una sola traccia, quella che permette all’intero poema , fin dall’inizio appunto, di dispiegarsi e vivere, le orme che Angelica lascia sul terreno, quella è la traccia da seguire. È come se da subito ci fosse un suono che accompagna tutte le storie, un galoppare di cavalli in corsa, in lotta, in inseguimento, in volo. Tra i tanti spasimanti inseguitori, ce n’è uno, Orlando, che va precipitando di canto in canto dentro una modernissima patologia, di cui Ariosto è ironicamente consapevole, la fantasmagoria dell’amore non ricambiato. Il titolo stesso dello spettacolo rovescia l’originale dell’Ariosto, e mette al primo posto la furia dell’amore non corrisposto. Orlando crede che per il solo fatto che è lui ad amare Angelica, lei debba essere sua, da sempre e per sempre, e non sopporterà che possa essere di un altro, specie poi quando scoprirà che l’altro non è nemmeno un prode cavaliere del suo rango ma un semplice soldato di fanteria. Allora scatta la furia e la pazzia, la stessa che riempie le nostre quotidiane cronache, con donne che finiscono la loro vita per mano di uomini che dicono di amarle perdutamente. Ma qui gli inseguimenti e la gelosia e poi ancora la pazzia e la furia vengono risolti con la leggerezza della rima, del gioco sonoro di citazioni e assonanze, con la soavità del volo, perché le storie servono sì a parlare del mondo ma anche a renderlo meno terribile. Ecco dunque che i duellanti del nostro spettacolo non saranno i tanti paladini e cavalieri sempre attratti da sfide e tenzoni e furti di cavalli e di armerie altrui, ma saranno loro due, Angelica e Orlando, oppure, a volte, con un’altra declinazione dello stesso tema, Ruggiero e Bradamante, uomo e donna insomma, loro si sfidano a singolar tenzone per mostrare i conflitti, le gioie, i dolori, i patimenti che colpiscono come colpi di spada e di lancia, i cuori di chi ama, di chi crede di amare o di essere amato. Nella nostra giostra anche le ottave dell’Ariosto sono state girovoltate, e altre ne sono nate, cercando di rendere più orale possibile l’impianto letterario, senza perderne la costruzione.”
Le scene dello spettacolo – che dopo Fermo tornerà nelle Marche il 30 e 31 ottobre a Fano e il 1 novembre a Fabriano - sono di Bruno Buonincontri, i costumi di Alessandro Lai e il disegno luci di Luca Barbati.
Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro dell'Aquila (tel. 0734 284295), AMAT (071 2072439).
Inizio spettacoli sabato ore 21, domenica ore 17.