Dal 15 al 21 dicembre la quattordicesima edizione del Festival Teatri di Vetro sarà online su Youtube e Facebook e propone un progetto che è espressione del legame tra direzione artistica e artisti.
L'edizione 2020 di Teatri di Vetro dal 15 al 21 dicembre si trasferisce 'online' offrendo la fruizione di prodotti artistici gratuitamente sulle piattaforme dedicate al Festival.
Procede, dunque, questa nuova fase di sperimentazione per tenere vive le relazioni tra curatela, artisti e spettatori attraverso l’unico mezzo ad oggi praticabile, quello digitale. Così il Festival diretto da Roberta Nicolai si sposta sugli schermi di pc, tablet e smartphone, su Youtube e Facebook, e vede protagonisti della sua quattordicesima edizione Alessandra Cristiani, Dehors/Audela, Chiara Frigo, Andrea Cosentino, Piccola Compagnia Dammacco, Opera Bianco, Fabritia D’Intino, Giuseppe Vincent Giampino e Riccardo Guratti, Paola Bianchi, Gruppo nanou, Greta Francolini.
Il progetto 'Oscillazioni' e la relazione tra curatela e artisti
Teatri di Vetro si conferma un sistema complesso del settore dello spettacolo. Trasmissioni, Composizioni, Oscillazioni, Elettrosuoni è il tema di quest'anno e articola l'evento in sezioni, ambienti, parti. Ognuna di queste cellule artistiche assolve ad una funzione specifica, implicando aspetti metodologici, artistici, tematici, relazionali che si interconnettono tra loro con lo scopo di arrivare al raggiungimento di un'unica meta, appunto, Oscillazioni.
Si tratta di un progetto curatoriale in cui la collaborazione tra direzione artistica e artisti offre la possibilità di restituire la creazione non più soltanto come opera ma anche come una costellazione di eventi minuti, gesti artistici, dispositivi scenici paralleli e difformi, evidenziando i molteplici livelli del processo creativo. In modo semplicistico si potrebbe dire che il dialogo tra curatela e artisti crea le condizioni per esporre il processo. Ma l’obiettivo non è mostrare qualcosa di incompleto o aprire il back stage, piuttosto creare le condizioni per agire con gli artisti e condividere con loro la sfida della ricerca e, al tempo stesso, mettere gli spettatori a contatto con ciò che realmente “muove” la scena.
“Oscillazioni, per sua natura, non può prescindere dalla compresenza fisica di attori e spettatori”, afferma la direttrice artistica Roberta Nicolai, “ma abbiamo voluto accogliere l’azzardo di dialogare con l’eccezionalità del contesto. E non solo per fare in modo che il lavoro di tutti noi fosse salvaguardato ma soprattutto per sperimentare un ulteriore spostamento, questa volta, non interno alla creazione ma dato dal dialogo tra la creazione e la realtà. Così ogni singolo oggetto artistico è stato oggetto di analisi e dialogo. Alcuni di questi oggetti si sono prestati a divenire elaborati digitali – sono work in progress, diari di lavoro, appunti scenici; altri hanno assunto la forma più consueta di spettacolo in video.
Così la 14^ edizione di TDV vede la luce. Ma è quella dello schermo, degli schermi, speriamo davanti ad occhi ugualmente desideranti dei nostri”.