Teatro

Teatro Stabile di Torino: la stagione delle meraviglie

Presentazione stagione 18/19 del teatro Stabile di Torino
Presentazione stagione 18/19 del teatro Stabile di Torino © Teatro.it

La stagione 2018/2019 dello Stabile di Torino si apre con Natalino Balasso e l’ “Arlecchino servitore di due padroni”


“Che la prossima stagione teatrale sia davvero un’esperienza Wonderland”. Citando il claim del cartellone 2018/2019 del Teatro Stabile di Torino, il presidente della Fondazione TST, Lamberto Vallarino Gancia, ha concluso quella che si è trasformata in una vera e propria conferenza-spettacolo, tenuta dal nuovo direttore artistico Valerio Binasco.

Il pretesto del mini-show è stato quello di illustrare la sua idea di teatro, annunciando contestualmente la creazione di una compagnia residente (Lemon Company) con sede alle Fonderie Limone di Moncalieri. Nuovi progetti, dunque, concepiti a partire dalle nuove collaborazioni in atto con altre due personalità rilevanti nell’ambito teatrale italiano ed europeo: Fausto Paravidino, nel ruolo di dramaturg residente dello Stabile e coordinatore di “Playstorm”, progetto di ricerca sulla scrittura teatrale contemporanea; Gabriele Vacis, in qualità di direttore della Scuola per Attori del TST.

Come un consumato Maestro di Cerimonie, Binasco ha tenuto banco per oltre un’ora, aggirandosi come un perfetto padrone di casa nella platea del Teatro Gobetti, per accompagnare sul palco i numerosi artisti intervenuti a raccontare qualcosa degli spettacoli che li vedranno protagonisti a Torino a partire dal prossimo autunno. L’effetto è stato talmente imprevisto, da non lasciare spazio nemmeno ai saluti istituzionali delle autorità presenti, tra cui anche il sindaco di Torino, Chiara Appendino.

 

I numeri

Diciottomila abbonati nella stagione in corso, dei quali il 41% under 35, mentre nel prossimo cartellone sono previsti 67 spettacoli (tra cui 32 ospitalità e 13 nuove produzioni), per un totale di 250 scritturati, tra artisti e tecnici (il 60% sono under 40).

Un programma vario e originale, sempre attento alla valorizzazione del territorio e degli artisti emergenti (ad aprile 2019, al Gobetti, sarà in scena la quinta edizione della rassegna Il cielo su Torino). Questi i numeri illustrati dal direttore operativo Filippo Fonsatti, che ha annunciato con orgoglio il recente inserimento dello Stabile di Torino, unico teatro italiano, nel prestigioso network Mitos 21 composto dai più importanti teatri europei (Parigi, Londra, Berlino, Stoccolma, Budapest, Copenhagen).

Le produzioni 2018/2019, tra classici e drammaturgia contemporanea

Nucleo centrale della nuova stagione sarà, come di consueto, il progetto produttivo. Ad inaugurare il cartellone 2018/2019, una regia di Valerio Binasco, che si cimenta nuovamente con un classico: Arlecchino servitore di due padroni, di Carlo Goldoni, affidato a un terzetto inedito di attori (Natalino Balasso, Michele Di Mauro e Fabrizio Contri). Nella primavera 2019, sempre Binasco dirigerà – alle Fonderie Limone di Moncalieri - Amleto, di William Shakespeare.
 

 

A mettere in scena altri classici saranno Antonio Latella (”L’isola dei pappagalli con Bonaventura prigioniero degli antropofagi”, di Sergio Tofano e Nino Rota); Filippo Dini che curerà la regia del pirandelliano Così è (se vi pare); Jurij Ferrini regista e interprete di Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand. Tra le produzioni si inserisce anche il nuovo spettacolo di Valter Malosti, neo-direttore della Fondazione TPE, che nella primavera 2019 al Teatro Carignano firmerà la regia di Se questo è un uomo, di Primo Levi, nel centenario dalla nascita dell’autore.

Prosegue l’impegno internazionale del Teatro Stabile con la produzione di La maladie de la mort, diretto dalla più acclamata regista britannica del momento, Katie Mitchell; Requiem pour L.” il nuovo spettacolo di Alain Platel coprodotto dal Teatro Stabile e dal Festival Torinodanza (Fonderie Limone) e con la programmazione di Nora/Natale in casa Helmer (Teatro Carignano, marzo 2019) Spazio alla drammaturgia contemporanea, con l’allestimento di spettacoli quali La ballata di John e Gill, coproduzione internazionale firmata da Fausto Paravidino (8-20 gennaio 2019, Teatro Gobetti); Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Simon Stephens, tratto dal best seller di Mark Haddon, una regia di Bruni/De Capitani, realizzata in collaborazione con il Teatro dell’Elfo di Milano (15-27 gennaio, Fonderie Limone); Petronia (Teatro Gobetti, primavera 2019), nuovo lavoro dei Maniaci d’Amore.
 

Le Stagioni dello Stabile di Torino

Gli spettacoli del Teatro Carignano di Torino

Gli spettacoli del Teatro Gobetti di Torino

Gli spettacoli alle Fonderie Limone di Moncalieri