Lo sappiamo – è vero – ma meglio ripeterlo ancora, meglio tenere all’erta la coscienza dei lavoratori del mondo dello spettacolo come quella dei giornalisti e di tutta la società civile: il 2010-2011 è una stagione teatrale che nasce sotto un cielo ingrigito dai tempi, tempi di tagli e di risparmi condotti sulla pelle di chi produce arte, di chi promuove cultura, di chi, in un paese più giusto e più lungimirante, sarebbe considerato una risorsa da cui ripartire, non una zavorra da eliminare.
E proprio sotto questi auspici, senza dubbio sinistri, si apre, a mò di inevitabile esorcismo artistico, la Stagione 2010-2011 di uno degli spazi teatrali più affascinanti e più carichi di storia e di ricordi del capoluogo campano, il Teatro Sancarluccio, teatro che nasce nel lontano 1972 come sede dei Cabarinieri, indimenticabile gruppo di cabarettisti napoletani e che dal 1978 produce e promuove il Teatro in Musica di Pina Cipriani e Franco Nico, artisti fondatori del fantastico gioiello nel cuore di Chiaia.
Oggi l’eredità artistica di Franco Nico, tragicamente scomparso un paio di anni fa, sia come organizzatore del cartellone teatrale, sia come coordinatore di una stagione musicale ogni anno più interessante, è passata nelle mani del figlio Egidio, che presenta la Stagione Artistica nel suo teatro, sottolineando con ironia ed amarezza la precarietà della sua pianificazione che, straziata dall’iniquo giro di chiave allo spettacolo, non può che essere presentata come pianificazione sub condicione, essendoci un’affilatissima spada di Damocle che grava inesorabilmente sui piccoli teatri, sulla loro reale impossibilità di far fronte da soli alle spese.
Eppure, nonostante tutto, nonostante la miopia culturale del Sistema che incombe, il Cartellone 2010-2011 del Teatro Sancarluccio è davvero una miniera di sorprese incredibili, un cartellone che ha, d’altronde, degno prologo nella 6° edizione de “La Corte della Formica”, Festival di corti teatrali diventato in pochissimo tempo un appuntamento impedibile per giovani attori, giovani registi e giovani autori di tutta Italia, un appuntamento che renderà vivaci e godibili i week-end dal 9 al 24 ottobre e che impegnerà una giuria qualificatissima nell’estrema impresa di premiare i corti teatrali più interessanti e gli interpreti più promettenti.
L’ultimo fine settimana di ottobre vedrà impegnata la poliedrica artista Caroline Pagani (nella foto), vincitrice del Festival “La Corte della Formica” nel 2009, che ci presenterà un’imperdibile rivisitazione dell’Amleto di Shakespeare, una rivisitazione che muta la prospettiva della vicenda restituendoci un punto di vista altro, più interessante e visionario, quello del poetico e malinconico fantasma di Ofelia.
La stagione proseguirà, poi, a novembre con due spettacoli molto intensi e controversi: Mangiami l’anima e poi sputala, finalista al Premio Vertigine, ispirato al romanzo omonimo di Giovanni Furio e Buchi nel cuore, di P. Floridia e A. Zanardi, messinscene che indagano il mondo femminile facendone emergere aspetti sinistri e dolorosamente bui.
Dal 18 al 31 novembre, invece, il Teatro Sancarluccio presenterà un doveroso e atteso omaggio a Franco Nico: Pina Cipriani, compagna d’arte e di vita dell’indimenticato poeta e attore, ci accompagnerà in un suggestivo viaggio musicale volto alla riscoperta del repertorio sempre attuale e sempre prezioso di Franco.
Tre spettacoli molto accattivanti ci porteranno, poi, alle soglie del Natale, parliamo di “Rose Rosse”, pièce dura e difficile ispirata ad una storia vera, ambientata a Napoli tra anni ’70 ed anni ’90; “Il Fulmine nella terra”, che rievoca in maniera antiretorica i 100 secondi in cui l’Irpinia, nel 1980, tremò orribilmente, lasciandoci ferite e cicatrici ancora non sanate, ancora troppo in vista; “La Casa di Bernarda Alba” di F.G. Lorca presentato con l’originale direzione registica di Antonio Diaz-Florian.
Primo appuntamento del periodo natalizio è il consuetudinario rendez-vous con la grande voce di Pina Cipriani, un recital che si configura come iter evocativo tra la canzone sacra e quella profana, un appuntamento che si ripropone di anno in anno, sempre più interessante e più ricco di aspettative.
Il 25 e il 26 dicembre, invece, il Teatro Sancarluccio proporrà una nuova soluzione per trascorrere in maniera divertente, piacevole ed originale le feste, infatti saremo tutti invitati, alle ore 22.00, a prendere parte al “Very Christmas Superstar”, una piccola favola camp-musicale su un Natale che non c'è ma che potrebbe esserci, su un amore che non c'è ma che potrebbe arrivare, su una società che non c'è ma che potremmo cambiare. L’idea di Claudio Finelli vede come protagonista il cantante, attore e trasformista Nicola Vorelli, la regia di Myriam Lattanzio ed il progetto grafico di Luciano Correale. D’altronde, come suggerisce il poeta marco Simonelli : " E chi ci dice che quelli con le ali, non siano anche loro omosessuali?"
Ancora Natale ed ancora feste insieme, stavolta con Emilio Massa e la tradizionale “Tombolata Show”, irriverente e scanzonato gioco-spettacolo in cui la “chiammata” numerica è affidata ad un’ anziana signora che, con la saggezza popolare, mescola al gioco la sua storia coinvolgendo i presenti e rendendoli complici.
Dal 7 al 9 gennaio torna al Sancarluccio un’attrice che è una piacevole costante dello spazio di Chiaja, cioè Anna Romano, in “Mamma non me l’aveva detto” e “Se mi lasci non vale”, performances ironiche e sarcastiche tese a scandagliare il ricco e complesso universo femminile.
Dal 23 gennaio potremo, poi, applaudire un classico della drammaturgia del novecento, il “Processo allo Straniero” di Albert Camus nell’interpretazione di Jolly Rogers, parabola mesta ed attuale su di un mondo che, uccidendo le sue illusioni, si trova ormai davvero senza nulla.
Protagonista della settimana dedicata alla memoria dell’olocausto sarà Roberto Solofria con il suo “Concentramento”, un surreale reality show dal nome inequivocabile, basato su regole che ricordano il momento più orribile della storia dell'umanità.
Il 30 gennaio Area Arte presenterà uno spettacolo musicale certamente unico nel suo genere, “Yiddish Soup”, un concerto di musica Kletzmer eseguito dalla brava Knorrband.
Febbraio sarà un mese molto intenso per il Teatro Sancarluccio, infatti si avvicenderanno quattro produzioni di grande impatto, probabilmente impedibili, da “Fine” di Rosario Mastrota a “Cechov #01 un classico” di con Mauro Pettorusso e Paolo Maria Pilosio, passando per la lettura del “Vangelo secondo Matteo di P.P.Pasolini fatta da Corrado Parodi nel suo “Visione” e per “Priimi passi sulla luna – divagazioni provvisorie per uno spettacolo postumo” con Andrea Casentino.
Marzo si aprirà, invece, con un delizioso spettacolo musicale “Morano e Rosicca”, ripresa della prima esecuzione moderna del 2002 per la regia di Franz Prestieri, con la bravissima mezzosoprano Rosa Montano ed il baritono Giusto D’Auria, accompagnati dall’ Ensemble “Le Musiche da Camera” con favolosi ed introvabili strumenti d’epoca.
Gli altri spettacoli di Marzo sono tutti ugualmente interessanti ed evocano, in un modo o nell’altro, figure paradigmatiche del nostro immaginario culturale, da Euripide di cui Terry Paternoster e Silvio Peroni interpretano la “Fedra” a Shakespeare, di cui Barbara Petrucci e Giuseppe Tofani ri-inventano un celebre dramma, creando un allestimento-gioco quasi circense, senza dimenticare Dostoevskij, che viene chiamato scherzosamente in causa dalla messinscena di Giuseppe Manfridi “Il fazzoletto di Dostoevskij”, per la regia di Anastasia Costantini.
“Le figurine mancanti del 1978” è lo spettacolo atteso al Teatro sancarluccio dal 7 al 10 Aprile, spettacolo che, come sottolineato in una recensione apparsa sulla rivista “Teatro.org”, risulta essere uno degli spettacoli più riusciti degli ultimi anni, uno spettacolo che dovrebbe essere visto da tutti, specialmente oggi in un periodo di tentazioni revisioniste, essendo un chiaro esempio di teatro civile e della memoria.
Il 9 ed il 10 Aprile calcheranno le tavole del Sancarluccio due spettacoli originali e vivaci, per la precisione “Ciao Bella” con Elvira Frosini, simpatico gioco scenico a partire dalla favola della Bella Addormentata e “Ecce Robot!”, spettacolo dirompente ed intelligente sulla Goldrake Generation, una generazione che, ignara di vivere nel bel mezzo degli anni di piombo, passava il proprio tempo tra coloratissimi robot d’acciaio.
Dal 14 al 17 Aprile, L’Ascolto Teatro presenterà “Giovanna D’Arco”, pièce ideata e diretta da Gianluca Masone con la musica dal vivo eseguita dal gruppo dei Sovversa, mentre dal 4 Maggio andrà in scena una divertentissima commedia di Feydeau, diretta da Roberto Capasso, brillante regista ed attore napoletano che già nella passata stagione teatrale era stato protagonista di un bel successo raccolto dal suo “Claude” proprio nell’accogliente spazio scenico napoletano.
La stagione di prosa si concluderà, infine, con “Fallen Angels” di Claudio Canzanella, pièce che affronta la delicata tematica della diversità al di là dei comuni stereotipi che stigmatizzano il modus vivendi dei gay e con il grande teatro canzone di Pina Cipriani che ci offrirà “Napolinscena”, un altro dei suoi celebri recital, un altro dei suoi applauditissimi spettacoli senza tempo.
Insomma, la stagione 2010-2011, benché nasca in un momento di crisi evidente, non solo del Teatro Sancarluccio, ma di tutti i lavoratori del settore e, diremmo senza tema d’errore, di tutti i lavoratori in generale, presenta davvero un’offerta di grandissimo livello, un’offerta che è, inoltre, resa ancor più ricca dagli spettacoli destinati al Teatro per la Scuola, dai Laboratori Settimanali ed Annuali, da un seminario sull’interpretazione dei classici della canzone napoletana tenuto da Pina Cipriani, dagli appuntamenti del Teatro Poesia e dai meravigliosi eventi creati all’interno del Convivo Armonico, punto di riferimento fisso di tutti gli amanti della musica bella e colta, creatura nata dall’ostinazione artistica e dal gusto raffinato ed elegante di Egidio Mastrominico.