Cambio al vertice di Teatro.it: il sito tra poche settimane sarà online totalmente rinnovato in grafica, funzionalità e potenzialità. Il saluto e l'arrivederci del direttore Fabienne Agliardi, che non cambia testata, ma sceglie "semplicemente" ...di cambiare vita.
Avete mai visto storie rimaste sospese? Anche quelle più avveniristiche, hanno sempre un finale. Magari da interpretare, ma ce l’hanno.
Poi ci sono le storie ostinate, quelle che non vogliono finire; si ancorano allo scorrere delle cose e non vanno mai in porto. Sono quelle peggiori, perché non convincono nessuno, soprattutto non convincono i protagonisti che le vivono.
La fine, però, è l’inizio per qualcun altro e qualcos’altro. L’ho scritto nell’ottobre 2013, quando ho preso la carica di Direttore Responsabile dell’allora Teatro.Org. Sembra ieri, eppure sono passati quasi due anni.
Ho dedicato al teatro due decenni: i primi articoli per il giornalino universitario, la prima recensione (una stroncatura colossale, tanto che mi scrisse il regista), la tesi di laurea, l’ufficio stampa di un importante (buonanima!) teatro milanese. Ho scritto tantissimo (731 articoli totali), ho visto centinaia di spettacoli, ho conosciuto e intervistato i più grandi.
E ho fatto anche carriera, diventando Direttore di questa importante testata, che tra qualche settimana sarà online nuova fiammante. Sicuramente ho avuto qualche merito, senza dubbio qualche demerito, ma sono sempre stata animata dalla voglia di cose "fatte bene".
Tuttavia, nell’ultima intervista realizzata, Franco Branciaroli mi ha detto una cosa che è stata davvero un’illuminazione: "il teatro non mi appassiona". Mi ci sono ritrovata anche io: il teatro mi interessa, ma si è spento il fuoco. E’ come una storia d’amore dove l’amore non c’è più: si può restare per abitudine, per comodità o per senso del dovere. Io, per forma mentis, se non sento più i palpiti preferisco lasciare. Sento un urgente bisogno di fare e scoprire cose nuove: per questo motivo scelgo di prendermi un periodo sabbatico.
Angolo ringraziamenti.
Se dovessi citare tutti quelli a cui sento di dire GRAZIE, farei un feuilleton. Mi limiterò quindi a tre categorie.
Il primo ringraziamento va al mio successore, il bravissimo vice-direttore Riccardo Limongi, che ha accettato di farsi carico di un progetto così importante in una fase delicata di crescita. Poi un grazie speciale va a tutti i “miei” redattori (dalla vecchia guardia – “fuoriusciti” compresi - sino alle new entry), agli addetti ai lavori e a tutti voi lettori: insieme siamo stati davvero una famiglia, a volte un po’ bislacca, ma sempre unita in uno specialissimo micro-cosmo.
Il più grande GRAZIE va però al destino: questo sito, in dieci anni, mi ha fatto conoscere tante persone, alcune delle quali sono diventate fondamentali pezzi della mia vita. Una parte sicuramente continuerà a farne parte e a camminare con me su nuovi tracciati.
That’s all, folks.
Fabienne