Dal 9 al 19 maggio, a Torino, un’edizione ricca di iniziative sparse in tutta la città. Tra le novità di quest’anno, la sezione cinema.
La parola d’ordine dell’edizione 2019 del Torino Fringe Festival è FRIdom, che richiama il concetto di libertà e scaturisce dalla radice di fringe (margine/bordo), unita al termine free (libero). Gli spettacoli in programma sono espressione della libertà, quale valore fondante per il festival e per gli artisti coinvolti di fare arte spaziando tra diversi spunti e linguaggi.
Nuove prospettive di ricerca, uno spirito libero, indipendente e popolare permettono di invadere con lo spettacolo dal vivo strade, piazze, stazioni, mercati, teatri, locali e musei, includendo un pubblico sempre più vasto.
La rete dei magnifici sette
Una della peculiarità assolute del festival torinese è che i direttori artistici quest’anno sono sette (Cecilia Bozzolini, Lia Tomatis, Pierpaolo Congiu, Michele Guaraldo, Luciano Faia, Valentina Volpatto, Costanza Frola ) e appartengono all’Associazione Torino Fringe, elemento che garantisce una contaminazione di idee, generi, sentimenti.
Un'occasione per numerosi professionisti del settore e direttori artistici di ritrovarsi a Torino e assistere alle rappresentazioni, partecipando a momenti di incontro con gli artisti e impegnandosi a far circuitare gli spettacoli selezionati. La manifestazione si realizza grazie al lavoro delle compagnie teatrali Crab, Ops, Onda Larsen, Mulino ad Arte, Proprietà Commutativa, Contrasto, Nouvelle Plague, Anomalia Teatro, Aretè e al sostegno di enti e istituzioni del territorio.
Una vetrina sul teatro off
Il cuore del festival sono gli spettacoli teatrali, sparsi in nove location cittadine (dall’Unione Culturale al Museo Egizio, dal Caffè Basaglia al Magazzino sul Po), per un totale di 230 repliche e 68 artisti/compagnie coinvolti. Dalla prosa al teatro di narrazione, dal teatro d’impegno civile al circo contemporaneo, dalla commedia dell’arte al teatro comico, dal teatro musicale, alla visual comedy, il cartellone rappresenta una vetrina sul teatro off, permettendo uno sguardo trasversale sul contemporaneo e una serie di riflessioni sull’identità, con spettacoli provenienti da tutta Italia e dall’Europa.Tra i temi affrontati, si parla anche del mondo degli ultras, con il nuovo lavoro di Nest Teatro (Napoli), che debutta proprio al Fringe: Non plus ultras, protagonista Adriano Pantaleo.
Quest’anno, accanto al cartellone principale, numerose iniziative speciali, partendo dal Teatro Accessibile, che avrà due giorni dedicati (domenica 12 maggio all’Unione Culturale Franco Antonicelli; lunedì 13 maggio al Q77) nei quali si esibiranno cinque compagnie integrate con ragazzi normodotati e ragazzi con diverse disabilità.
Un festival multidisciplinare
ToStreet è la sezione dedicata alle azioni performative che avvengono in spazi all’aperto della città. Quest’anno si rinnova e si veste di atti poetici e comunitari, per coinvolgere attivamente, trasmettere emozioni, colori e scambi. Un incontro che non ha un costo, ma un valore. Si supera il vecchio concetto di arte di strada: la piazza diventa luogo per tre progetti site specific per stimolare quei luoghi: Come gocce, nelle vie del centro storico, Incursioni di Barriera, in piazza Foroni e 50cinquanta50 al mercato di Porta Palazzo.
Una nuova sezione propone proiezioni, video-arte e sonorizzazioni dal vivo, dedicata alla libertà espressiva del cinema sperimentale. Prevista anche la mostra Portrait of Shirley all’Unione Culturale Franco Antonicelli, curata da Reading Bloom, con fotografie, home movies e cortometraggi che rendono omaggio, per la prima volta in Italia, alla film-maker Shirley Clarke. Per tutta la durata del festival, ogni sera appuntamento dopo gli spettacoli in un posto diverso: un’occasione per incontrare gli artisti e fare festa insieme.