Teatro

Torna la XIV edizione del Festival “La Torre e La Luna”

Roberto Latini
Roberto Latini

La XIV°edizione del Festival “La Torre e la Luna”, ideato e organizzato da O.t.e Compagnia Le Saracinesche, andrà in scena dal 17 giugno all’8 luglio ad Ozzano dell’Emilia. Tra gli ospiti di questa edizione il Premio Ubu Roberto Latini.

Giunge quest’anno alla sua XIV edizione il festival di Teatro e Danza LA TORRE E LA LUNA, rassegna estiva ideata e organizzata dall'Ote Le Saracinesche, in scena dal 17 giugno all'8 luglio a Ozzano dell’Emilia (Bologna). Il Festival si inserisce all'interno della programmazione di Bologna Estate, il cartellone di eventi curato dal Comune di Bologna.

L'edizione del 2019 si compone di 4 appuntamenti, che avranno luogo nella suggestiva cornice del Giardino Archeologico di San Pietro, ai piedi di una Torre Campanaria del 1200, simbolo di Ozzano dell'Emilia: un luogo del teatro e per il teatro, crocevia insolito dove convivono spettacoli, concerti, performance, residenze artistiche, impegno civile e riflessione. Come da tradizione, anche quest’anno il festival ospita importanti compagnie nazionali ed internazionali, con uno sguardo particolare rivolto nei confronti delle nuove realtà artistiche legate al teatro, alla danza e alla musica.
 

La location

Quattro appuntamenti: teatro, danza e musica

Il festival si apre il 17 giugno con la nuova pluripremiata produzione di C&C Company Beast without Beauty, creazione originale di Carlo Massari, caratterizzata da un linguaggio ibrido e anfibio. Lo spettacolo, nelle parole del suo autore Carlo Massari, è “un irriverente, cinico studio sugli archetipi della miseria umana, sull’inespressività, sulla spregevole crudeltà nelle relazioni interpersonali”

Il 24 giugno è la volta di Riccardo III – La seduzione del male, la nuova produzione di Ote Le Saracinesche: la compagnia di Ozzano torna a confrontarsi con un classico shakespeariano, uno dei lavori giovanili del Bardo. Tra esoterismo e simbologie arcaiche, una upper class inglese dei giorni nostri subisce il sottile fascino dell’arte affabulatoria di Riccardo Duca di Gloucester, archetipo di malvagità feroce unita ad una intelligenza assoluta.

ll 3 luglio appuntamento con la musica: in occasione della sua ultima uscita discografica, il festival ospita nella Chiesa di Monte Armato il concerto jazz Volver – bandoneon and flutes di Carlo Maver, musicista di rara sensibilità, allievo del Maestro argentino Dino Saluzzi. Lo straordinario artista emiliano ricerca, nel silenzio di luoghi pieni di sacralità, un linguaggio musicale intimo e appassionato.

Il festival si conclude l’8 luglio con La delicatezza del poco e del niente, il reading sonoro del Premio Ubu Roberto Latini, che legge le poesie di Mariangela Gualtieri.  
In un’epoca sospesa, distratta, frenetica e a tratti spietata come quella attuale, il valore della poesia e della parola che si fa essenza sono doni preziosi da coltivare con cura. 

La rassegna si chiude con un concerto poetico di parole, lucciole e tenerezze di incanti: un omaggio a quella rara capacità che hanno solo i poeti di stare nei silenzi intorno alle parole.