Teatro

Totò, sberleffo rivoluzionario

Totò, sberleffo rivoluzionario

A 50 anni dalla scomparsa del Principe della risata, i ricordi della sua platea universale sono sempre più che vivi, come la sua arte.

Buongiorno, Principe.
Chissà se dove stai adesso è giorno o è notte. Probabilmente non ci sono queste differenze, starai in un luogo in cui la luce proviene da tutto quello che hai saputo creare durante il tuo passaggio terreno, e quindi sarà davvero tanta.

Totò ovunque
Davvero tanta, a giudicare dalle facce, dalle espressioni di tanti, tantissimi che anche non avendo vissuto nel tuo tempo, egualmente si “scompisciano” dalle risate, al solo ricordo di una tua battuta, di uno sketch, di una di quelle sequenze che registravi quasi sempre a braccio, senza proprio fregartene del copione, costringendo grandi attori a godersi il ruolo di spalla ed a fare gli straordinari, per entrare insieme con te nella storia.
Le traiettorie impervie del tuo spirito ci hanno regalato un linguaggio che oggi appartiene ad ognuno di noi, come ci accorgiamo quando ascoltiamo quelle boutade citate da bambini che saranno stati certamente istruiti da genitori e nonni, a parlare attraverso le sfumature del tuo spirito surreale.

Genius gentis
A Napoli in questi giorni ti stiamo chiamando Genio, e con una mostra bellissima (anzi, tre) la tua memoria sta attraversando luoghi-simbolo della tua città, ed è giusto così: il Genio è sia il talento, sia l'identità indissolubile con questo popolo, trasportato poi in alcuni sentimenti innati in ciascun essere umano, a partire da quello di rivoluzionario.
Il ridicolo del Re nudo contro la sopraffazione del Caporale, il rifiuto di sparare sebbene gerarca fascista (con annessa carta bianca...), lo sberleffo al cavaliere Trombetta che oggi sembra pronto per tutti e così attuale (ma soltanto nelle intenzioni)... c'è qualcosa di troppo naturale, nelle tue gesta da cittadino “altrove” eppure profondamente calato nella realtà, talmente troppo naturale che bisognerebbe ogni tanto crederci di più e seguirti nella tua avventura di libertà.
Grazie, Totò, ci vediamo fra poco, al prossimo film che rivedremo ancora. Ed ancora.